ItalJuve, con Locatelli il cuore torna azzurro

Nell’ultima stagione il centrocampo bianconero era l’unico reparto senza un italiano. Dopo Pirlo e Marchisio si è interrotta la tradizione della nostra scuola in mediana

C’era una volta una Juventus dal cuore azzurro, che a centrocampo prediligeva la scuola italiana: erano gli anni di Andrea Pirlo e Claudio Marchisio, che con Antonio Conte prima e Massimiliano Allegri dopo hanno giocato uno accanto all’altro, collezionando scudetti e arrivando fino in finale di Champions League. Erano anni neanche troppo lontani, quando in mezzo c’erano già i vari Pogba, Vidal, ma non si era ancora arrivati alla colonizzazione straniera della mediana bianconera. Con l’acquisto di Manuel Locatelli, il giocatore scelto dal Max bis per restituire idee e vigore a un reparto parecchio in sofferenza nelle ultime stagioni, Madama intende riannodare il filo con il passato, tornando a una regia targata Italia.

Invasione straniera

—  

Ci sono un brasiliano, un texano, un uruguaiano, un francese e un gallese. No, non è l’inizio di una barzelletta ma la composizione del centrocampo bianconero nell’ultima stagione. Il paradosso è che Pirlo, che è stato uno dei più grandi centrocampisti italiani, non aveva neanche un italiano in rosa in mediana. Arthur, McKennie, Bentancur, Rabiot e Ramsey si sono alternati nella linea a quattro utilizzata dall’ex allenatore per gran parte della stagione. Gli unici due “azzurrabili” che hanno indossato la maglia della Juve nel 2020-21 sono stati gli Under 23 Portanova e Fagioli, aggregati alla prima squadra. L’invasione straniera però era già cominciata da un po’: negli anni sono arrivati, oltre ai centrocampisti già citati, Matuidi, Emre Can, Pjanic, Khedira. L’ultimo italiano acquistato dalla Signora è stato Stefano Sturaro nel gennaio 2015, non certo una prima scelta. L’ultima partita con due italiani insieme in campo è stata con Allegri, nel 2018-19: Juventus-Verona, Sturaro mezzala destra e Marchisio a sinistra nel centrocampo a tre. Quella è stata anche l’ultima in bianconero del Principino, che si è regalato un’esperienza allo Zenit prima del ritiro a causa di problemi fisici. La maglia numero 8 che Marchisio ha indossato per una vita adesso è sulle spalle di Ramsey, candidato all’addio, e in un ideale passaggio di consegne potrebbe finire a Locatelli, che nell’Italia veste il 5 mentre al Sassuolo ha il 73. In un momento in cui la scuola italiana è tornata a produrre centrocampisti di qualità, come dimostra anche l’abbondanza della nostra nazionale, la Juventus vuole tornare ad avere un rappresentante azzurro anche in mezzo al campo, unico reparto in cui attualmente manca.

Linea azzurra

—  

Con Locatelli, che i bianconeri hanno già chiesto al Sassuolo (primo incontro positivo, Cherubini e Carnevali si rivedranno a metà della prossima settimana per parlare di cifre e formula: la proposta della Juventus s’aggira intorno ai 30 milioni di euro più un giovane Under 23 come contropartita tecnica: sul piatto è pronta a mettere uno tra Dragusin, Fagioli e Felix Correia) la squadra di Allegri tornerebbe ad avere un totem azzurro a centrocampo, com’era ai tempi di Marchisio e Pirlo e come non è stato in periodi più recenti. Dopo anni di grandi acquisti in Europa (da Cristiano Ronaldo a De Ligt), con Chiesa e ora l’ex rossonero Madama punta a ricostituire un nucleo forte di nazionali, ritornando nel solco della tradizione.

Non solo Locatelli

—  

In questo senso va letto anche l’acquisto di Nicolò Rovella, centrocampista 18enne preso dal Genoa nel gennaio scorso ma lasciato in Liguria in prestito. Nei piani di Allegri potrebbe anticipare lo sbarco alla Continassa (l’accordo per il prestito è biennale) per essere valutato durante il ritiro: non è escluso che possa restare, dipenderà anche dal futuro di Nicolò Fagioli, stessa età e stesso ruolo. A Max piacciono entrambi ma è difficile immaginare che possa esserci spazio per due. Una cosa è certa: in casa bianconera c’è grande attenzione per il centrocampo, un reparto che va rivitalizzato e rinforzato. E con Locatelli il cuore della Juventus tornerebbe a colorarsi d’azzurro.

Precedente Vieri confessa: “Ronaldo e Baggio i più grandi. Il 5 maggio? Ne sono uscito a pezzi” Successivo Con l'offerta giusta Leao e Hauge ai saluti. E grazie a Krunic e Castillejo, tesoro da 50 milioni

Lascia un commento