Italia, Vezzali ottimista: “Ora siamo più motivati. Con Roberto ci qualifichiamo”

Il Sottosegretario allo Sport è intervenuto al Social Football Summit parlando anche degli aiuti al calcio: “Puntiamo a introdurre la rateizzazione di imposte fiscali e contributive in sede di conversione del decreto fiscale. Sul betting stiamo lavorando sulla sospensione con una forma di mediazione”

Il giorno dopo la delusione di Belfast, Valentina Vezzali, Sottosegretario allo Sport e in questo caso soprattutto concittadina del c.t. Mancini, riesce comunque a non perdere l’ottimismo: “Reputo ancora il fatto che l’Italia non si qualifichi al Mondiale un qualcosa lontano anni luce. Anzi penso positivo, la nostra Italia, guidata sapientemente da Roberto che sono certa riuscirà a motivare i ragazzi, andrà avanti per la sua strada e ci regalerà altre emozioni – ha detto a margine del Social Football Summit in corso a Roma —. Le partite di ieri e di venerdì sono state gare difficili. Questo a dimostrazione che nello sport nulla è scontato e bisogna sempre rimettersi in gioco. Qualche volta fa bene incontrare delle difficoltà, non è un addio al Mondiale. Questa situazione può dare motivazione agli azzurri per procedere meglio e volare in Qatar. Da atleta lo posso dire, quando riesci a superare questi momenti difficili poi è tutto in discesa”.

SUGLI AIUTI AL CALCIO

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Nel panel dedicato a “Scenari e prospettive” del calcio, il Sottosegretario ha fatto poi il punto sulla situazione aiuti al pallone: “Una delle misure di cui abbiamo parlato con la Figc ma anche con le altre federazioni sportive è il bisogno di una rateizzazione delle imposte fiscali e dei contributi previdenziali. In fase di conversione del decreto fiscale sono stati presentati degli emendamenti. Stiamo lavorando affinché la misura possa essere reintrodotta”. E sul betting sponsor nel calcio: “Stiamo cercando di rendere possibile una sospensione temporanea del decreto Dignità, sempre tenendo centrale la lotta alla ludopatia. Aprirò un tavolo con tutte le parti interessate per trovare un equilibrio tra risorse economiche da destinare al mondo sportivo e l’attenzione nel contrastare la ludopatia. Si potrebbe trovare una via di mezzo, ovvero portare avanti la pubblicità indiretta, con i loghi sulle maglie e i banner negli stadi, a dispetto della pubblicità diretta, perché un atleta che promuove le scommesse non avvantaggia il betting. Serve una convergenza sia con il mondo dell’associazionismo che combatte la ludopatia, sia con il mondo politico”.

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