Italia-Spagna si gioca anche in cucina a Londra tra amatriciana, gnocchi dolci e orecchiette

Parla Aaron Rutigliano, proprietario del ristorante “Gola” a Londra: gli abbiamo fatto giocare, in cucina, la sfida tra i suoi 4 pupilli, due italiani e due spagnoli

La sfida di stasera a Londra tra Jorginho ed Emerson da una parte e Morata e Azpilicueta dall’altra sarà, un po’, anche il derby del cuore di Aaron Rutigliano e del suo ristorante “Gola”. Pugliese, per la precisione di Foggia, ha aperto questo locale esattamente a metà tra gli stadi del Chelsea e del Fulham e, come dice qualcuno, ha i tavoli che  “se potessero parlare svelerebbero i segreti del calcio di mezzo mondo”. Noi lo abbiamo raggiunto proprio mentre va a ritirare i biglietti per la partita di questa sera a Wembley, semifinale di Euro 2020, e gli abbiamo fatto giocare, in cucina, la sfida tra i suoi 4 pupilli, due italiani e due spagnoli.

Iniziamo da Jorginho: prima che raggiungesse gli Azzurri a Coverciano lei gli ha fatto avere al tavolo una coppa piena di pasta servita con la musica della Champions.

“Doveroso. E’ un ragazzo d’oro, straordinario, molto molto umile”.

E infatti è rimasto senza parole, tanto da coprirsi con il cappuccio.

“Perché lui è così. Professionista come ne ho conosciuti pochi, è attento a tutti i dettagli e vuole sempre imparare qualcosa”.

Piatto preferito?

“Amatriciana. Ma comunque tutta la pasta, la adora”.

Emerson invece?

“Anche lui ama la pasta ma, in generale, un po’ di tutto. Gli piace variare”.

Passando agli spagnoli: Morata?

“Quando era a Londra veniva sempre con Alice e con la famiglia. Adora i tortelloni ripieni con pecorino e miele”.

Azpilicueta?

“Dolci, soprattutto dolci. Stravede per gli gnocchietti con la Nutella bollente”.

Da buon pugliese anche Antonio Conte veniva spesso da lei.

“Per un anno praticamente sempre. Mangiava tutto con nota a parte per le orecchiette con scampi”.

E Sarri?

“Meno, magari perché era il ristorante dove veniva sempre Conte…”.

Londra è anche la città di Mourinho.

“Lui non veniva, i suoi collaboratori o i suoi legali sì, sempre”.

Anche Totti viene spesso.

“Quando è a Londra passa sì, è stato uno dei primi. Anche lui mangia sempre la pasta, per quanto stia attento”.

Lei fa molte specialità pugliesi, ma amatriciana o cacio e pepe sono romane.

“Sono classici della tradizione italiana che da me si trovano sempre. Poi magari li faccio con un tipo di pasta della mia Regione, ma cerco sempre di accontentare tutti. In campo sono avversari, ma vi assicuro che a tavola la cucina italiana vince sempre e piace tanto anche agli spagnoli”.

06 Luglio 2021 (modifica il 06 Luglio 2021 | 09:46)

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