Italia-Spagna, si cambia… Ecco il nuovo che (s)calcia

«Con l’Italia è nato il ciclo vincente della Spagna, con l’Italia finirà». Lo dicevano molti colleghi iberici alla vigilia dell’ottavo di finale di Euro 2016, forse anche per scaramanzia. Sono stati buoni profeti: 2-0 per gli azzurri di Conte allo Stade de France e giù il sipario sulla Roja campione continentale in carica, bisognosa di una rifondazione. Appena tre mesi dopo quel 27 giugno, rieccoci qui: a Torino, Italia e Spagna si giocano una fetta consistente del primo posto nel girone di qualificazione al Mondiale. Conta molto, perché chi arriva secondo (forse) va ai playoff, e poi auguri.

Da sinistra, il c.t. della Spagna Lopetegui, Morata, Ventura e Belotti

Da sinistra, il c.t. della Spagna Lopetegui, Morata, Ventura e Belotti

i due c.t. — Il primo mattone per costruire la nuova Roja è stata la scelta del c.t.: Lopetegui ha sostituito Del Bosque ed è partito bene, con un 2-0 esterno al Belgio in amichevole e 8 gol al Liechtenstein nel primo impegno verso Russia 2018. Anche gli azzurri hanno cambiato conduzione tecnica, senza nemmeno attendere l’inizio dell’Europeo per annunciare che il dopo-Conte sarebbe stato marchiato Ventura. L’ex allenatore granata ha iniziato con un brusco 1-3 a Bari con la Francia, ma la vittoria in Israele ha restituito subito positività all’ambiente. Ci voleva.

dietro — Tre volti nuovi tra i portieri convocati per la sfida, rispetto all’Europeo. Reina e Perin tanto nuovi non sono, si tratta di ritorni in nazionale. Donnarumma, invece, è una new entry per forza di cose, basta guardare la carta d’identità. In difesa, Astori e Criscito (se vogliamo considerarlo terzino e non laterale di centrocampo) rientrano nel giro azzurro, mentre per Romagnoli vale il discorso fatto per il portiere del Milan. Lopetegui, invece, ha scelto di rinnovare la “convocatoria” con due Martinez (Javi, Bayern, e Iñigo, Real Sociedad), oltre che con Nacho e Carvajal.
davanti — È da metà campo in su, però, che le due squadre presentano i cambiamenti più significativi. Le esclusioni di due talenti freschi come Saul e Isco avevano fatto molto discutere, al momento dell’ufficializzazione delle liste per Francia 2016. A Torino, invece, ci saranno. Stesso discorso per Bonaventura, che forse, visti i guai del centrocampo azzurro, nel ritiro di Montpellier avrebbe fatto comodo a Conte. Montolivo e Verratti, invece, prima dell’Europeo furono frenati da infortuni che li misero fuori causa: stavolta rispondono “presente”. In attacco, in pochi conoscono Belotti meglio di Ventura, che ha voluto rilanciare anche Gabbiadini: i loro “omologhi” spagnoli, per status e caratteristiche, possono essere Diego Costa (ma Belotti è meno rissoso…) e Vitolo. Infine, le spie infiltrate nei campionati avversari: Sansone gioca nella Liga, Callejon in Serie A. Ma Italia e Spagna si conoscono fin troppo bene, non c’è bisogno di “insider”

 Stefano Cantalupi 

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