Italia-Spagna, chi segna? Per fortuna al centro…

Italia-Spagna: l’attaccante con più gol nella Nazionale di Ventura gioca nel campionato cinese. Quello spagnolo, invece, è un panchinaro sia nel club per cui è tesserato che nella Roja di stasera. E’ una provocazione, perché Graziano Pellé (9 reti con la maglia azzurra) è una punta di consolidato valore internazionale, mentre Alvaro Morata (8 centri) non è titolare nel Real Madrid solo perché ha davanti la “BBC” Bale-Benzema-Cristiano Ronaldo. Ed è comprensibile che, all’indomani di un Europeo, ci sia un po’ di ricambio generazionale nei vari reparti, dunque una minor presenza di bomber “storici”. Ripensando ai grandi realizzatori del passato, però, un po’ di nostalgia viene.

STORIA — I nostri “top 3” sono inavvicinabili, almeno in quest’epoca: Riva 35, Meazza 33, Piola 30. Ma parlando di reti in azzurro e dando un’occhiata alla classifica marcatori di ogni epoca, fa impressione notare come soltanto tre attaccanti attualmente in attività siano in doppia cifra: Gilardino 19, Balotelli 13, Cassano 10. Per due dei tre, la carriera sportiva è in dirittura d’arrivo e quella azzurra è già al capolinea, salvo miracoli. L’altro è un cubo di Rubik irrisolvibile per la maggior parte dei tecnici che lo hanno allenato, ma ha comunque una chance di tornare presto nel giro. E la Spagna? Villa 59 gol, Raul 44, Torres 38. Due sono ancora attivi, ma per tutti quanti la Roja è ormai il passato, fanno parte di altri cicli.
DE ROSSI E SILVA — Altra curiosità emblematica: i migliori marcatori delle due nazionali che si affronteranno a Torino sono centrocampisti. E se nel caso di Silva (28) si può almeno parlare di una mezzapunta, De Rossi (18) ha compiti più difensivi e ha arricchito il suo bottino con 2 rigori. La Spagna attuale ha poi 13 centri portati in dote da Iniesta e 10 da Sergio Ramos, gli azzurri ne hanno 7 firmati da Chiellini.
BELOTTI E… BALO? — Gli attaccanti convocati da Ventura per il match dello Juve Stadium sommano la miseria di 15 gol in 6: Pellé 9, Eder 3, Immobile 2, Gabbiadini 1, Belotti e Sansone ovviamente zero. Proprio gli ultimi due – soprattutto il “Gallo” – hanno la possibilità di riportare in alto la tradizione del bomber azzurro, caduta così in disgrazia in epoca recente. L’altro che può farlo, manco a dirlo, è Balotelli, la cui avventura azzurra si è fermata alla sostituzione contro l’Uruguay al Mondiale 2014. Mario ha appena confessato di essere ancora arrabbiato con Prandelli per quel cambio, ma è tempo di crescere e di andare avanti: a 26 anni tutto è ancora possibile. E Nizza dall’Italia è veramente poco distante.

dal nostro inviato Stefano Cantalupi 

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