Italia, notte fonda in Europa: i numeri che certificano la crisi dei nostri club

Se anche la Lazio stasera uscirà dalla Champions, continuerà il digiuno delle nostre squadre. Peggio soltanto tra il 1969 e il 1985, quando però c’era la chiusura delle frontiere e la nostra Nazionale faceva bella figura ai Mondiali

L’Italia in Europa continua a prendere schiaffi. Se anche la Lazio – come pare scontato, salvo miracoli – stasera verrà estromessa dalla Champions League per mano del Bayern Monaco (vittorioso all’Olimpico per 4-1), il nostro calcio resterà a bocca asciutta per l’undicesimo anno di fila. L’ultima squadra italiana che è riuscita a vincere la Champions è stata l’Inter, nel 2010, l’anno del Triplete con Mourinho.

la crisi

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Nel frattempo, le squadre spagnole hanno alzato il trofeo sei volte (due il Barcellona e quattro il Real Madrid), quelle inglesi due volte (Chelsea e Liverpool), come quelle tedesche (entrambe il Bayern Monaco). In questi undici anni soltanto la Juventus dominatrice in Italia è riuscita almeno ad arrivare in finale: nel 2015, quando fu battuta per 3-1 dal Barça a Berlino, e nel 2017, quando perse 4-1 contro il Real a Cardiff.

Dei cinque top campionati europei, soltanto la Francia sta peggio di noi: non vince la Champions dal lontano 1993, nella prima stagione con la nuova denominazione (trionfò l’Olympique Marsiglia contro il Milan allenato da Fabio Capello, 1-0 a Monaco di Baviera con rete di Boli), ma lo scorso anno ha portato in finale il Psg, poi sconfitto 1-0 dal Bayern.

l’altro periodo nero

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Per trovare un digiuno più lungo delle italiane, bisogna entrare nella macchina del tempo, e tornare a quando la Champions si chiamava ancora Coppa dei Campioni. Dopo la vittoria del Milan di Rivera sull’Ajax di Cruijff, 4-1 nel 1969 a Madrid, l’Italia dovette aspettare 16 anni per tornare protagonista. Il 29 maggio 1985, a Bruxelles, la Juventus superò 1-0 il Liverpool. Stiamo parlando della tragica serata dell’Heysel, quando negli incidenti scatenati dagli hooligans inglesi morirono 39 tifosi (32 italiani). In quel lungo periodo di digiuno il nostro calcio riuscì comunque a centrare la finale con l’Inter nel 1972, con la Juve nel 1973 e 1983, con la Roma nel 1984. Quello, però, era un calcio italiano che, probabilmente, pagava anche la chiusura delle frontiere dopo il disastroso Mondiale del 1966, durata fino al 1980. Meno assi stranieri, meno possibilità di essere competitivi fuori dalle nostre mura. Al tempo stesso, però, in quel periodo è cresciuto il “calcio degli italiani”: la Nazionale arrivò in finale al Mondiale del 1970, sconfitta soltanto dal grande Brasile di Pelé, finì quarta nel 1978 e trionfò nel 1982 in Spagna.

poche soddisfazioni

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Il calcio italiano dell’ultimo decennio non ha badato a spese, per portare in Italia stelle vere o presunte. Ma i successi a livello europeo non sono comunque arrivati, se si pensa che anche in Europa League (quando si chiamava ancora Coppa Uefa) l’ultima squadra a vincere è stato il Parma di Malesani (e Tanzi) nel 1999. E da allora abbiamo portato soltanto una squadra in finale, l’Inter di Antonio Conte nella passata stagione (k.o. per 2-3 contro il Siviglia).

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