Italia, mancano i gol e la magia dell’Europeo. Ma calmi, il Qatar non è un miraggio

Storicamente a settembre abbiamo sempre sofferto e sarebbe sbagliato drammatizzare due pareggi. Però serve più concretezza in attacco

È mancato il gol, eccome se è mancato. All’Italia dei record non è bastato stradominare , perché se non segni non vinci. Gli azzurri hanno sbagliato tutto quello che si può sbagliare, perfino un rigore, per mettersi in tasca la qualificazione al Mondiale, che adesso dovranno giocarsi contro la Svizzera a Roma il 12 novembre.

La Nazionale è stata meglio in campo di giovedì, anche se non ha ancora ritrovato la magia dell’Europeo. Ma alla ripresa della stagione stanno faticando tante grandi squadre, dalla Francia alla Spagna, a maggior ragione stiamo faticando noi, che storicamente abbiamo sempre sofferto a settembre. Drammatizzare questi due pareggi sarebbe un errore, prima ancora che ingiusto. Le possibilità di andare in Qatar senza passare dalla roulette dei ripescaggi restano integre.

Guardiamo alle conferme positive. Intanto anche ieri la difesa ha retto benissimo, d’altronde il primato delle 36 partite consecutive senza sconfitte su cos’altro poggia se non sulla capacità di concedere meno occasioni possibili agli avversari? Chiellini ha restituto sicurezza a tutti i compagni di linea, Donnarumma ha dovuto faticare pochissimo. È stata un’altra Italia da subito, Locatelli (il migliore) oltreché la fisicità ha portato in dote la qualità: lanci e cambi di gioco che hanno messo in enorme difficoltà la Svizzera. Le soluzioni a disposizione di Mancini per il centrocampo sono così tante e diverse da renderlo probabilmente il reparto più completo al mondo.

Purtroppo la creatività in mezzo al campo non riesce a trovare chi la traduca nella concretezza del gol. Alle difficoltà cronica del centravanti si sono aggiunte quelle di Berardi, che messo da solo davanti al portiere da una delizia proprio di Locatelli non è riuscito a regalare all’Italia un vantaggio ampiamente meritato. E nemmeno un rigore (il secondo errore consecutivo di Jorginho dopo quello di Wembley) è stato sufficiente. Nella corsa alla qualificazione e poi, si spera, a quella al Mondiale la difficoltà davanti è il problema più serio da risolvere. È possibile che dal campionato appena cominciato possano arrivare suggerimenti nuovi per Mancini. Almeno è quanto si augura. Altrimenti sarà costretto a insistere con invenzioni, come quelle di Zaniolo e Insigne al centro dell’attacco sperimentate ieri.

Nelle ultime quattro partite la Nazionale, rigori a parte, ha segnato tre gol, due con la firma di Chiesa: difficile pensare che la Nazionale possa farne a meno. È l’unico che ha la capacità di sorprendere le difese avversarie e uno dei pochi che prende in attacco la responsabilità di giocate individuali. Ieri non ha brillato nemmeno lui, ma ci sarà tempo per rivederlo al meglio, alla Juve giocherà molto, tra campionato e soprattutto Champions, dove potrà perfezionare la crescita internazionale. Intanto premessa di qualsiasi ipotesi mondiale è vincere dopodomani contro la Lituania, rimasta a zero punti e con la difesa più battuta. In teoria l’ideale per riprendere il filo del gol. Anche se siamo pressoché imbattibili nel complicarci le pratiche facili, da questa Nazionale campione d’Europa ci aspettiamo un segno che rimandi alla gloria di Wembley. Se vedremo quel segno sapremo che il Qatar non è un miraggio.

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