L’Italia riparte con sei campioni d’Europa nel blocco dei titolari (Donnarumma, Di Lorenzo, Bastoni, Cristante, Barella e Immobile), ma dovevano essere sette: Spalletti ha perso Chiesa, che avrebbe voluto risistemare al centro del villaggio, proprio quando la rifinitura sul campo centrale di Coverciano si stava concludendo. Un lieve infortunio muscolare ha suggerito allo staff medico e al ct di non prendere rischi e di rispedirlo a casa, anche se forse ci sarebbero stati dei margini di recupero per l’Ucraina. Stesso discorso per Lorenzo Pellegrini, fermo da venerdì per il riacutizzarsi del fastidio all’adduttore. Il capitano della Roma è rientrato a Trigoria e Federico ha ripreso la strada verso Torino, dove la Juve lo sottoporrà a nuovi controlli strumentali. Niente Skopje per l’attaccante bianconero. Spalletti lo avrebbe impiegato nel tridente con Immobile e Politano, così era cominciata l’ultima seduta di preparazione prima della partenza dall’aeroporto di Peretola per la Macedonia.
Italia, Zaccagni al posto di Chiesa
Chiesa è stato sostituito in corsa da Zaccagni, così come era avvenuto in ogni seduta tattica dall’inizio della settimana. La scelta sembra fatta. Toccherà all’esterno della Lazio, 28 anni, 10 gol nel passato campionato, un punto fermo per Sarri, quasi un debuttante in Nazionale. Ha giocato solo una volta e nella tristissima amichevole di Konya, in Turchia, il 29 marzo 2022, cinque giorni dopo la disfatta di Palermo. Mancini lo fece entrare nel secondo tempo al posto di Zaniolo. Prima e unica presenza, perché nel giugno successivo, complice un’infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio, Zaccagni lasciò il ritiro della Nazionale, saltando le prime partite del girone di Nations. L’ex ct poi lo ha ignorato per un anno intero, riconvocandolo all’inizio dell’estate per lo stage in Sardegna, in cui chiarirono alcune incomprensioni: Mattia, però, rimase escluso dal gruppo dei 23 per le finali di Enschede.
Spalletti, le alternative con l’Italia
Stasera a Skopje è la sua occasione, si può cominciare a prendere l’Italia e quel ruolo rimasto scoperto per un anno dopo l’addio di Insigne e il recupero complicato di Chiesa dall’intervento al ginocchio. Assisterà Ciro: è quasi l’attacco della Lazio con Politano al posto di Felipe Anderson. Anche Raspadori può muoversi da esterno sinistro e forse così lo vedremo con l’Ucraina, ma non stasera dal primo minuto: durante la rifinitura Giacomino ha dato il cambio da centravanti a Ciro. Spalletti può contare su un altro tipo di alternativa, più conservativa, nel caso in cui entrasse in corsa Pessina. Gli altri due esterni in organico sono Gnonto e Zaniolo: uno dei due stasera troverà posto in panchina e l’altro in tribuna. Il ct, dopo la partita con la Macedonia, deciderà se integrare o meno il gruppo azzurro con un’altra pedina. La formazione era già decisa da un pezzo, come ha dimostrato la rifinitura: coppia centrale formata da Mancini e Bastoni (come nello spareggio di Palermo) protetti da Cristante, play fisico, con Di Lorenzo e Dimarco a spingere sulle fasce. Barella e Tonali interni. Politano e Zaccagni a sostegno di Ciro. Locatelli e Frattesi primi cambi.
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