Italia, lampi di qualità e comodo tris con il Lussemburgo

A Empoli gli Azzurrini di Nicolato vincono 3-0: a segno Pirola, autorete di Olesen e Cancellieri

dal nostro inviato Alex Frosio

3 settembre – EMPOLI

Un tris per il debutto del nuovo ciclo: l’Under 21 ne fa tre al Lussemburgo alla prima uscita del biennio che porterà all’Europeo 2023. Sbloccando subito la partita e trovando già gli uomini su cui costruire: l’attesissimo Tonali, che disegna da punizione gli assist per i primi due gol, e la scoperta Cancellieri, autore del 3-0.

LA PARTITA

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Non manca il brivido iniziale: al 5’ Curci scappa a Pirola poi sbatte sull’uscita di Carnesecchi, che si conferma subito punto fermo dell’Italia. L’altro non può che essere Tonali che nel giro di cinque minuti disegna le due punizioni che portano al doppio vantaggio, praticamente dalla stessa posizione: al 7’ lancia per la testa – e mezza spalla – di Pirola che spinge in rete, al 12’ la sua parabola trova il piede del lussemburghese Olesen che per anticipare Piccoli devia nella propria rete. Il più è fatto, nel senso che l’ansia da risultato viene spazzata via in fretta.

E allora l’Italia può dedicarsi a cercare la fluidità di gioco, ancora troppo densa per scorrere in maniera rapida ed efficace. Il sistema scelto da Nicolato è un ibrido: partenza 4-3-3 ma con Cancellieri fisso ala sinistra e Colombo più centrale con Piccoli, fasi di non possesso a 3-5-2 o 4-4-2, costruzione a tre con Tonali che arretra e Rovella che si alza tra le linee, i tre mediani che si alternano in posizione centrale.

Il più in sofferenza sembra il ragazzo di casa Samuele Ricci, spesso confinato a destra, lui che è più costruttore che invasore, mentre il più attivo è Cancellieri, che da ala pura – mancino a sinistra – prova spesso l’uno contro uno: un suo cross basso al 16’ non trova deviazioni, l’invito a Colombo al 38’ è concluso alto. Si gioca quasi in una metà campo sola, con il palleggio azzurro che tuttavia fatica a tirar fuori il Lussemburgo. E dietro si rischia qualcosa con i palloni “sopra”: Curci salta Carboni poi simula e si becca il giallo al 13’, al 18’ invece passa alle spalle di Pirola ma alza il pallonetto, al 32’ invece serve Carnesecchi per deviare una conclusione del 9 lussemburghese già corretta da Pirola.

Il primo tempo si chiude con un brutto colpo (anche per l’Atalanta): Piccoli resta a terra e si tocca la caviglia destra, e viene portato fuori a braccia. A inizio secondo tempo al suo posto c’è Kelvin Yeboah, che si piazza a destra. Ma è sempre da sinistra che arrivano pericoli con lo scatenato Cancellieri. Il 2002 del Verona trova il gol al debutto azzurro al 5’ della ripresa, quando recupera in tackle un lancio di Tonali, supera un paio di difensori, rientra sul destro e scarica in rete. Alla Federico Chiesa. Tigna, tecnica e cattiveria. Da notare infatti quando prende una randellata da Ikene, ammonito, e dopo due minuti la restituisce senza fronzoli (beccandosi anche lui il giallo).

Nel frattempo, l’intervallo è servito a registrare i meccanismi difensivi: il mediano che si abbassa – con i due centrali di difesa che si aprono – non li abbandona più una volta smistato il pallone. Così gli scricchiolii diminuiscono. Anche se ancora Carnesecchi respinge un tiro di Olesen in mischia al 16’. Cala l’intensità della partita, Yeboah al 20’ sfiora il palo deviando un cross di Ricci, mentre debuttano anche Calafiori – subito assist per Salcedo, sul pugno del portiere Fox -, Fagioli e Ferrarini. Pirola è di nuovo pericoloso un paio di volte di testa ma lo score si ferma a tre. Un buon inizio, su cui si può, e si deve, lavorare.

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