Gigi decisivo al Mondiale 2006, Gigio a Euro 2020: l’attuale capo delegazione azzurro è stato l’idolo del portiere del Psg
20 novembre 2023 (modifica alle 13:07) – Leverkusen
La notte di Berlino, il 9 luglio 2006, Gigio aveva sette anni e come altri trenta milioni di italiani era incollato alla tv per la finale del Mondiale 2006, la famiglia accanto, le bandiere, la maglia azzurra. Gigi, il suo idolo, parava tutto. Fino alla Francia aveva subito soltanto l’autogol di Zaccardo che aveva svirgolato un pallone diventato imparabile. Anche nel 3-0 all’Ucraina, snodo fondamentale nei quarti, s’era esibito in un paio d’interventi magici. Gigio sognava di essere anche lui un giorno, lì in campo, come tutti i bambini davanti a una partita di calcio. Ma in porta. Con i guantoni a rivestire le sue mani. Il sogno s’è avverato, Gigio Donnarumma è il nostro numero uno. E oggi è qui a Leverkusen, nella Renania, non lontano da Duisburg dov’era il quartier generale degli azzurri nel 2006. Accanto a lui, capodelegazione, amico, confidente, c’è Gigi Buffon, visibilmente emozionato dai ricordi.
Lezioni di Buffon
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“Ho imparato tutto da Gigi”, ha detto più volte Donnarumma. “La tecnica, lo stare in porta, la tranquillità che aveva. Una cosa importante per un portiere è il non farsi sovraccaricare dalle emozioni. Era il numero uno. Anche quando ero nel settore giovanile del Milan e facevo il raccattapalle mi mettevo sempre dietro la sua porta”. Ha imparato bene Gigio, nato il 25 febbraio 1999, un mese dopo che Gigi aveva compiuto 21 anni con già tre presenze in Nazionale: il debutto storico nella neve di Mosca, per il playoff (tanto per restare in tema) che doveva qualificare l’Italia a Francia 98. Pagliuca s’era fatto male e lui era entrato al 33’ come un veterano. Questo con l’Ucraina è il primo degli spareggi, ma un bel risultato cancellerebbe gli altri due. Basta un pari. Stasera non prendere gol conta quanto segnare.
Prima in azzurro
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Donnarumma è stato più veloce del suo idolo: la prima in azzurro è arrivata a neanche 18 anni con Ventura, in amichevole con la Francia. Il ciclo Mancini è cominciato con lui e da quel giorno la porta azzurra ha avuto un solo titolare. L’apoteosi l’11 luglio 2021, a Wembley, quando ci siamo presi l’Europa anche con le sue parate straordinarie. Negli occhi resta il rigore parato a Saka e i compagni che correvano ad abbracciarlo mentre lui non s’era reso conto di aver vinto. Campione come Zoff (Europeo 1968 e Mondiale 1982) e Buffon (Mondiale 2006). Le cifre di Buffon, 176 presenze, sono leggenda. Zoff ha difeso la porta azzurra in 112 partite. Donnarumma stasera fa 60, ma dopo Wembley non è stato lo stesso.
L’estate di Parigi
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La vita di Donnarumma è cambiata. L’estate dei silenzi e delle polemiche è sfociata nel discusso trasferimento al Psg che i tifosi del Milan non gli hanno mai perdonato. Il tempo dirà chi ha avuto ragione. Al Milan la dimensione era ideale e Gigi continuava a migliorare a ogni partita. Al Parco dei Principi il rendimento è stato discontinuo, all’inizio anche per l’alternanza con Keylor Navas, e poi perché qualche partita, vedi quella in Champions con il Real Madrid, è ricordata per qualche papera che ne ha offuscato l’immagine. Ha vinto due campionati francesi, la Supercoppa, ma è sempre sotto esame. La squadra più glamour d’Europa non è l’ideale per crescere.
La difesa di Gigi
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Nella sua lunga carriera Gigi Buffon ha affrontato “nemici” quali i grandi attaccanti, la cattiveria degli invidiosi, anche una depressione, ma ha sempre reagito da campione. Se Gigio soffre, è il primo a difenderlo. Una volta ha detto: “Donnarumma ha fatto una cagata, amen, succede a tutti. In Italia non aspettavano altro. Non l’ho incoronato io mio erede, ha grandi doti e si è meritato da solo questa cosa con le splendide prestazioni”. Qui naturalmente al centro di tutto c’è l’Italia, non Donnarumma, e dietro c’è Vicario, che ha smaltito l’influenza e che al Tottenham sta continuando la sua corsa verso i grandi. Prima o poi una chance l’avrà, si spera in un’amichevole per l’Europeo. Prima c’è da conquistare il pass stasera. Con Donnarumma, l’eroe di Wembley, e Buffon al suo fianco.
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