Italia, la forza tranquilla di Mancini

Com’era la storia che i campioni d’Europa erano in crisi? Che dopo i fasti di Wembley bisognava fare i conti con la dura realtà di una squadra presuntuosa e a pancia piena? Che la Svizzera con due partite in meno sarebbe stata come la Svezia nel 2017 e ai mondiali non saremmo andati? Che in giugno e in luglio Mancini e i suoi erano stati fortunati, miracolati e via trinciando giudizi figli del congenito, tafazziano vizio italiota (sgomitare per salire sul bus scoperto in Largo Chigi e poi catapultarsi giù al primo pareggio)? Una cacofonia di voci e di like, l’ha efficacemente definita Stefano Salandin, alla vigilia della Lituania. Eppure, in questa Italia bisogna avere solo fiducia, aveva rimarcato lunedì Tuttosport, dopo la Svizzera. E, ancora, ieri mattina: «Fuori i gol! ».

Kean show, l'Italia annienta la Lituania: brilla anche Raspadori

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Kean show, l’Italia annienta la Lituania: brilla anche Raspadori

Fiducia ripagata, gol a grappolo. Giacomo Raspadori, alla prima da titolare, è stato il trentunesimo ad andare segno e Di Lorenzo il trentaduesimo della gestione Mancini (37 partite utili consecutive: record mondiale; 98 punti in 42 partite cioè 29 vittorie, 11 pareggi, 2 sconfitte: nessun meglio di lui nelle prime 42 uscite). E ancora: può essere in crisi una squadra che, da quando la dirige Mancini, viaggia alla media di 2,33 gol a partita? No che non può esserlo. La prova del Mapei, più che mai Stadio del Tricolore, ancora una volta ha esaltato la forza tranquilla del ct. Inizialmente, ha dovuto cambiare sette undicesimi rispetto a Basilea dopo ore scandite da bollettini medici e rientri in sede degli azzurri (rispetto ai 34 convocati per il trittico, ne ha persi dieci in otto giorni); ha reso la squadra sorda alla cacofonia di cui sopra; ha ostentato le spalle larghe di un gruppo, se possibile ancora più unito di Wembley. E, particolarmente apprezzato, ha difeso Immobile con tutto il peso della sua autorevolezza. Dopodiché, a Reggio Emilia ha lanciato i Gemelli d’Italia: Giacomo Raspadori, nato a Bentivoglio (Bologna), il 18 febbraio 2000 e Moise Kean, nato a Vercelli il 28 febbraio 2000. A Belfast, intanto, la temibilissima Svizzera ha pareggiato e ha pure sbagliato un rigore. Tutto si tiene. Basta avere fiducia.

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