Italia, ieri avevi un tifoso speciale: il messaggio di Zaki dal carcere

“Forza Italia, oggi in Euro”. Cinque parole in un bigliettino scritto dal carcere che trasudano speranza e umanità. L’Italia è seguita con affetto anche da Patrick Zaki,

“Forza Italia, oggi in Euro”. Cinque parole in un bigliettino scritto dal carcere che trasudano speranza e umanità. L’Italia è seguita con affetto anche da Patrick Zaki, che, come riportato dal Corriere della Sera ha scritto un messaggio a sostegno degli Azzurri e di chi lo sostiene.

COMPLEANNO – Zaki festeggia 30 anni. E probabilmente tutto avrebbe pensato, tranne che trascorrere la ricorrenza in carcere in Egitto. Sono quasi 500, i giorni di detenzione preventiva. Senza, peraltro, come riportato anche da Amnesty International, che gli vengano contestate le accuse. “Le prigioni non si sono aperte per magia, ma perché qualcuno ha le chiavi. E quelle della cella di Patrick sono nelle mani dei giudici egiziani. E anche del governo italiano. Se qualcuno oggi al governo vuole fare gli auguri a Patrick ci aggiunga anche un impegno concreto per la sua liberazione perché siamo arrivati a quasi 500 giorni di un incubo di una persona che è innocente e vive in una prigione lurida” ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

ODISSEA – Patrick George Zaki, attivista e ricercatore egiziano, si trova dall’8 febbraio 2020 in detenzione preventiva. E solo il 25 agosto dello scorso anno ha potuto incontrare sua madre. Dopo una serie estenuanti di rinvii, Patrick Zaki ha potuto vedere per la prima volta i suoi avvocati nello scorso marzo e il 7 dicembre il giudice della terza sezione antiterrorismo del Tribunale del Cairo ha rinnovato per altri 45 giorni la custodia cautelare dello studente dell’Università di Bologna in carcere da febbraio in Egitto con l’accusa di propaganda sovversiva. Zaki rischia fino a 25 anni di carcere per dieci post di un account Facebook, che la sua difesa considera ‘falso’, ma che secondo la magistratura egiziana formulerebbe pesanti accuse di “incitamento alla protesta” e “istigazione a crimini terroristici”. Zaki avrebbe dovuto trascorrere solo una vacanza in compagnia dei suoi cari in una breve pausa accademica. Adesso è in carcere. Ed è lecito augurarsi che questa vittoria gli abbia regalato un briciolo di serenità.

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