ROMA – Tre portieri, otto difensori, sei centrocampisti, sei attaccanti. Non si sgarra. Questa volta il ct Spalletti vivrà un altro tipo di imbarazzo, compilando la lista dei convocati da consegnare all’Uefa, quando dovrà escludere nomi eccellenti e procedere a scelte sofferte, anzi dolorose. Solo 23 azzurri, come in ogni torneo e anche alla Final Four di Nations in Olanda, voleranno in Germania per la fase finale dell’Europeo in calendario dal 14 giugno al 14 luglio. L’Uefa concesse una deroga nel 2021, allargando le rose delle nazionali a 26 giocatori, per contrastare i possibili effetti del Covid. Da qui alla prossima primavera, come hanno raccontato le scelte di Spalletti negli ultimi tre mesi, il campionato alzerà il livello della concorrenza interna al gruppo azzurro, già delineato e formato. Lucio, per sei partite nel girone di qualificazione e in tre differenti raduni, ha convocato 46 giocatori e ne ha impiegati 29: all’interno di questo cerchio, selezionerà i migliori o i più in forma. Complicato immaginare novità o l’ingresso di qualche giovane nel giro di qualche mese, a meno che non esplodano al punto di rimettere ogni gerarchia in discussione, ma gli spazi sono ridotti: quindici o sedici giocatori sicuri di andare all’Europeo, altri sette-otto dovranno lottare sino all’ultimo giorno e confermarsi attraverso il rendimento in Serie A.
Portieri
Donnarumma, al netto di qualche amnesia, ci garantisce. Vicario è in crescita esponenziale. Meret, scudettato con il Napoli, viene considerato il secondo da Lucio. Provedel lo insidia. Carnesecchi è considerato a Coverciano in chiave futura, ma non sta giocando a Bergamo.
Difesa
È il reparto che produce maggiori ansie al ct, soprattutto perché manca un vero erede di Bonucci. Il paradosso: Acerbi, se tiene fisicamente, è il migliore al posto di Leo, come ha dimostrato a Leverkusen. Non mancano i centrali di piede sinistro: Buongiorno, che aveva debuttato in Olanda con Mancini, ha stregato Spalletti. «Una partita da campione» la lode del ct. Bastoni è una garanzia. Sul centro-destra, minore ricambio. Scalvini tornerà. Toloi è un’opzione. Dopo aver impiegato Gianluca Mancini, Lucio ha ripiegato su Gatti. Casale deve riprendersi la Lazio. Darmian è l’alternativa di Di Lorenzo. Udogie la prima scelta dietro a Dimarco, ma ci sono anche Cambiaso, Biraghi, forse Spinazzola.
Centrocampo
La squalifica di Tonali e i frequenti infortuni di Pellegrini hanno impoverito la linea mediana. Diamo per scontate le convocazioni di Locatelli, Jorginho, Barella, Frattesi, Cristante (impiegabile anche da mezzala). La sesta casella se la giocano Bonaventura (se manterrà l’attuale stato di forma) e il capitano della Roma. Spalletti terrà d’occhio la crescita di Colpani, jolly offensivo: mezzala o esterno d’attacco. Stesso discorso per Udogie: secondo il ct, può giocare anche da interno. L’ecletticità peserà per entrare in lista.
Attacco
Il vero dilemma davanti, intanto perché Lucio è abituato a portare tre centravanti, non solo due, ma per garantirsi una terza scelta nel ruolo di numero 9 dovrà tagliare un centrocampista o un difensore. Immobile ora è fuori, ma se dovesse tornare a segnare con regolarità in campionato, il ct tornerebbe a prenderlo in considerazione: deve scalzare Raspadori o Scamacca, preferiti da Lucio. E’ dura. Al ct piace Kean, un duttile. Chiesa è il nostro Sinner. Zaccagni ed El Shaarawy si giocano un posto dietro a Fede. Zaniolo e Berardi i top della fascia destra. Politano e Orsolini inseguono, ma da qui a maggio può ancora succedere di tutto.
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