Italia, cosa farei per te? Jacobs: “Mi tatuo la coppa”. Teocoli: “Faccio il cammino di Santiago”

Dieci vip ci dicono cosa sarebbero disposti a fare pur di veder trionfare Mancini&Co.

8 luglio – Milano

Da Paolo Belli fino a Meo Sacchetti, fresco di approdo trionfale ai Giochi di Tokyo: tutti sono pronti a un sacrificio o a un gesto speciale per festeggiare l’eventuale vittoria dell’Italia domenica prossima, nella finalissima degli Europei. A Wembley l’Italia ha già battuto Austria e Spagna, adesso la speranza è di fare il tris…

Paolo Belli

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Paolo Belli, tifoso juventino, è assolutamente entusiasta del cammino di questa Nazionale. “Mi ha colpito il fatto che anche chi non scende in campo si senta parte integrante del progetto azzurro. E di questo bisogna fare i complimenti a Roberto Mancini. Il nostro c.t. è stato molto bravo a creare l’empatia giusta. Gli azzurri li ringrazio con tutto il cuore, perché mi sto divertendo tanto a vedere questi Europei. Il mio giocatore preferito è chiaramente Giorgio Chiellini. E non soltanto perché è il capitano della mia Juventus, ma anche perché gioca nel mio stesso ruolo nella Nazionale Cantanti, eh eh… Se la Nazionale dovesse vincere gli Europei rifarei lo Stelvio in bicicletta, finora l’ho già percorso quattro volte, sono salito sul Pordoi, sul Gavia, sul Manghen, ma lo Stelvio è un autentico massacro, vedi la Madonna e dici a te stesso che non ti capiterà mai più. Io sono un velocista, sto alle salite come Bob Marley sta al valzer. Ma lo rifarei davvero, ve lo prometto. E in caso vi manderei anche la foto…”.

Davide Oldani

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Applausi agli azzurri arrivano anche dallo chef interista Davide Oldani. “Una squadra di calcio, d’altronde, è un po’ come la cucina: tanti cuochi che hanno la parola e un “team manager” che li guida. Con questi principi si va sempre lontano, è difficile sbagliare. Federico Chiesa mi ha colpito particolarmente, non soltanto per i gol segnati all’Austria ed alla Spagna, ma anche per come si esprime, per il suo inglese fluente. E poi perché parla già come un uomo di cinquant’anni. Non gli ho mai sentito dire “io”, ma piuttosto pensare sempre prima alla squadra ed al mister. A soli 23 anni non è facile ragionare in questo modo, sarà anche merito degli insegnamenti avuti in famiglia. Lo so, è juventino – e ride – ma il talento lo so riconoscere lo stesso. Non vedo l’ora che arrivi la finale di domenica sera. E se torneremo a conquistare gli Europei potrei realizzare un progetto che ho in mente da un po’: partire dal mio ristorante, il “D’O” di Cornaredo, e arrivare al mare in Liguria con la bicicletta”.

Enrico Bertolino

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Enrico Bertolino, invece, sta seguendo questa fase dell’Europeo dalla Sardegna. “Sono venuto in pellegrinaggio a casa di Barella, Matteoli e Orlandoni, che aveva allenato i portieri dell’Inter – ci scherza su – Finora la cosa ha portato bene, il problema vero è che devo tornare a Milano… Gli azzurri sono bravi, al di là delle scaramanzie sapranno come farsi valere. Mi hanno fatto un bel regalo per i miei 61 anni, con il compleanno festeggiato lo scorso 4 luglio. Adesso però ne aspetto un altro per l’onomastico, che sarà martedì prossimo. Due giorni prima, domenica, c’è la finale. Appunto… All’Italia manca un vero centravanti, così propongo un “nueve falso”, naturalizziamo Lukaku! A parte gli scherzi, il Mancio ha trasmesso uno spirito fantastico ai giovani, se la nuova generazione è davvero questa la ripartenza del Paese potrebbe essere più veloce del previsto. Non sono un tipo trasgressivo, ma se l’Italia domenica dovesse vincere la finale di Wembley potrei anche pagare, con piacere, una cena a un tifoso juventino”.

Marcell Jacobs

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Marcell Jacobs, il primatista italiano dei 100 metri piani (stabilito in questo fortunatissimo 2021 con 9”95) ha già in mentre un “voto” da fare nel caso in cui la Nazionale di Roberto Mancini dovesse riuscire a vincere gli Europei, domenica sera a Wembley. Pur avendo per tutto il corpo una lunga collezione di tatuaggi , Marcell ha già in mente cosa si farà disegnare (deve trovare uno spazio libero adatto, ma per quello c’è ancora un po’ di tempo). “Mi farò un tatuaggio che ripropone la coppa che verrà alzata dalla squadra vincitrice domenica notte”. Il velocista azzurro, classe 1994, che si sta preparando per i Giochi di Tokyo dove scenderà in gara nella seconda settimana, non perde una gara degli azzurri davanti alla tv. “Se non sono in giro da qualche parte in Europa per le ultime gare, guardo le partite degli azzurri rigorosamente in famiglia. E finora non me ne sono persa una”. Cercherà di fare così anche domenica, mentre studia il disegno della Coppa…

Gabriele Detti

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Gabriele Detti se ne intende di ori: a Londra nel 2016 trionfò agli Europei prima di volare sul podio olimpico nei 400 e 1500. L’ex campione del mondo e tifoso interista soprattutto di Barella, dice: “Come festeggerò? È presto per dirlo, sono livornese e scaramantico: c’è ancora una finale da giocare. Ma ci siamo quasi, Manca l’ultimo step, manca l’ultima fatica. È straordinario come tutta l’Italia stia seguendo i ragazzi di Mancini. Questo tifo e questa passione non succedevano da tempo. È un’estate ormai tutta azzurra, prima tocca alla nazionale di calcio, noi siamo tutti con loro, poi toccherà a noi all’Olimpiade di Tokyo. Speriamo che dopo il gruppo di Mancini possa trasmetterci lo stesso entusiasmo. Dopo un anno di pandemia, la Nazionale ci sta facendo vivere notti davvero magiche. Ma lo ripeto, ora quest’Italia non deve fermarsi, e poi anche io andrò in giro a festeggiare. Non so ancora con chi vedrò la partita, ma di sicuro qualche bandiera l’avrò, forza azzurri!”.

Pio e Amedeo

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La finale porta a una clamorosa svolta. Pio e Amedeo da scrocconi conclamati diventano quelli che offrono. “Ebbene sì. Con tanta sofferenza e data l’impresa, noi che abbiamo sempre usufruito della ricchezza altrui abbiamo deciso che se l’Italia vince offriamo la cena a tutti, staff compreso. E sappiamo che Lombardo ed Evani si ammazzano di Vecchia Romagna e limoncini. Offriamo, già per noi il verbo stona, primo, secondo, contorno, antipasto, vino, caffè, ammazzacaffè e dolce. Già ci stiamo sentendo male”. I due comici foggiani hanno un rapporto speciale con gli azzurri: “Li sentiamo sempre. Donnarumma, Insigne, Immobile, insomma quelli con un livello culturale come il nostro. Ci rapportiamo sui neo melodici. Ma sentiamo pure Verratti, Belotti, Bastoni e Mancini”. Poi si fanno seri. “Ci piace la spensieratezza, è un gruppo unito, si legge carica, mai nervosismo. Un’orchestra che suona magistralmente. Sono un toccasana anche per il periodo che vive l’Italia. E Mancini ha un’umiltà straordinaria”.

Zaytsev e Anzani

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L’avventura olimpica è ormai alle porte e in queste ore gli azzurri della pallavolo si stanno godendo le ultime ore libere prima dell’ultima settimana di lavoro che si concluderà con le due amichevoli contro l’Argentina prima della partenza per Tokyo con l’esordio in programma il 24 luglio contro il Canada. Il bomber azzurro Ivan Zaytsev e il compagno Simone Anzani si godono le ore di relax con le famiglie – il centrale è da poco diventato papà della piccola Viola – sulla spiaggia di Civitanova (il club dove nella prossima stagione saranno compagni di squadra). “L’impegno con la Nazionale è importante ma seguiamo con attenzione l’avventura dei ragazzi di Mancini. Un entusiasmo che speriamo possa crescere anche in vista delle Olimpiadi che siamo pronti ad affrontare. E adesso per Chiellini e compagni arriva il bello con la finale. Nel caso di vittoria degli azzurri siamo pronti a fare un tuffo al mare nudi. Due meduse in acqua per festeggiare la vittoria degli Europei”.

Teo Teocoli

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Anche Teo Teocoli, appassionato tifoso rossonero, non si è finora perso neanche un istante del percorso fatto dagli azzurri in questi Europei. Sei partite, sei avventure, sei istantanee da tenere tutte per sé: “Per assurdo la Nazionale che mi è piaciuta di più è quella che ha giocato martedì sera contro la Spagna, per il sottile gioco psicologico che si è creato sin dall’inizio di questa sfida. Noi siamo propositivi, ma loro amano il possesso palla da anni. Era quindi prevedibile che la squadra di Luis Enrique prendesse il pallino del gioco, anzi per alcuni tratti si sono presi proprio la palla. Roba da far spazientire anche il Dalai Lama. Però, nonostante la difesa un po’ pasticciona siamo stati bravi a rimanere coesi e Chiesa ha dimostrato di essere un grande goleador. Sono sicurissimo che Federico diventerà più forte di suo padre, ma questo non ditelo ad Enrico. Se l’Italia vincesse gli Europei? Andrei a piedi a Santiago di Compostela con un bastone, senza però parlare con nessuno…”.

Elenoire Casalegno

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Elenoire Casalegno è raggiante più del solito per questo bel gruppo di giocatori azzurri che sta facendo sognare un paese intero. “Mi piacciono tantissimo, l’esultanza di Lorenzo Insigne alla fine della partita con la Spagna, con la maglia di Spinazzola come se fosse in campo anche lui, è la fotografia di questi ragazzi, abituati a pensare soprattutto con il “noi”. Evidentemente si respira un bel clima, che ci fa pensare al ritorno di un calcio romantico. Lo vogliamo e ne abbiamo bisogno, adesso desideriamo sognare. Spinazzola era anche il mio giocatore preferito e, da interista, mi piace tanto anche Barella, un grande talento. A proposito: la sapete la barzelletta “c’erano un francese, uno spagnolo, un tedesco e un italiano? L’italiano non c’è perché è agli Europei! Ahahah… Mi spiace per tutti gli altri, ma un po’ di soddisfazioni dobbiamo prendercele anche noi a questo punto qui. E se l’Italia vincerà la finale, andrò a braccetto con Teo Teocoli a Santiago di Compostela, e se lui si fermerà lo frusterò!”.

Romeo Sacchetti

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Reduce dal trionfo al Preolimpico di Belgrado dove ha guidato la Nazionale di basket alla qualificazione ai Giochi giapponesi, Meo Sacchetti si gode qualche giorno di relax a Varese. Il c.t. azzurro è un tiepido tifoso di calcio, segue il Liverpool e il Milan, ma di recente ha scambiato i migliori auspici per i risultati delle rispettive Nazionali col collega Mancini. “Non sono ad Alghero perciò, in caso di vittoria dell’Italia, non potrei festeggiare con un bagno di mare a mezzanotte – sorride il coach -. Potrei buttarmi nella piscina dei miei nipoti ma preferisco andare sul classico. Tempo fa ho acquistato alcune bottiglie pregiate di Barbaresco delle Langhe del produttore Gaia che stappo per le occasioni speciali. La vittoria della squadra di Mancini sarebbe una di queste e mi piacerebbe brindare domenica sera con la mia famiglia e gli amici coi quali seguirò la partita al titolo europeo”. Poi sarebbe bello stapparne un’altra il 7 agosto alla fine del torneo olimpico di pallacanestro….

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