Italia: calmi, è difficile per tutti

Di buono c’è solo il risultato e di questi tempi non è poco, perché basta guardarsi intorno per capire che ci sono moltissime nazionali in grande difficoltà, messe sotto pressione dagli impegni, dai viaggi e dalle assenze. Giocare tre partite in sette giorni non è facile per nessuno, nemmeno per la Spagna, la Francia, l’Olanda e la Germania, che sono tra le favorite dei prossimi Europei, naturalmente con gli azzurri. I tedeschi hanno addirittura perso in casa contro la Macedonia di Pandev l’Immortale, rischiando di complicare la loro corsa al primo posto, l’unico che garantisce la qualificazione diretta. Mancini, battendo la Lituania con il gol di Sensi e il rigore di Immobile, si è portato da solo in testa alla classifica del girone (la Svizzera ha una partita in meno ma con questi avversari ha vinto in casa solo 1-0), conquistando il venticinquesimo risultato utile consecutivo, agganciando Lippi e mettendo nel mirino Pozzo, arrivato addirittura a 30. Non male come inizio, pensando ai mondiali del Qatar e, soprattutto, alla brutta figura firmata alla fine del 2017 da Ventura.
     In Lituania il nostro ct si è presentato con una squadra completamente nuova, con soli tre potenziali titolari (Donnarumma, Pellegrini e Immobile) e moltissimi giocatori che non sono ancora certi di entrare nel gruppo per gli Europei. Mancini ha scelto la freschezza tutelando i club, cosa che i suoi predecessori, per decenni, non avevano mai fatto. Sapeva che la Lituania non era un ostacolo insormontabile e sapeva, probabilmente, che l’Italia avrebbe avuto molte difficoltà, però è andato avanti per la sua strada, pensando anche al futuro: chi di tutte queste riserve merita di insidiare il gruppo storico? Toloi, Bastoni, El Shaarawy, Mancini e Pessina hanno iniziato la loro corsa proprio ieri sera: da qui a dicembre ci saranno moltissime partite e il tecnico di Jesi vuole avere solo certezze.
     Un primo tempo davvero brutto, su un campo inguardabile, che può avere creato anche qualche difficoltà in più ai palleggiatori azzurri. E una Nazionale completamente nuova, incapace di trovare la via del gol soprattutto con gli esterni, che di solito creano le principali soluzioni del gioco di Mancini. Il cambio di Pellegrini con Sensi, nell’intervallo, ha dato un’altra marcia all’Italia, se non altro perché l’interista ha sbloccato subito la partita lanciando anche un segnale a Conte, che da tempo non lo tiene più in considerazione. In azzurro, invece, ha giocato una partita e mezzo di alto livello, garantendosi un posto per gli Europei. Stregata la partita di Immobile, che ha avuto almeno quattro occasioni davvero molto facili per ribadire la legge del più forte: per segnare il suo dodicesimo gol, ha dovuto aspettare un rigore e proprio alla fine ce l’ha fatta. Una rete buona per il morale, ma si vede che Ciro non è mai sereno in Nazionale.

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