Italia-Belgio, la frase di Mancini che ha caricato i giocatori

MONACO DI BAVIERA – Verso la semifinale o verso Qatar 2022. Dipende da stasera. Comunque vada c’è tanto futuro per Mancini e per la sua Nazionale, è sicuro. Ma oggi conta soprattutto per capire quanto vale in termini assoluti quello che è stato fatto. Una montagna di risultati, di successi, di record, arrivati finalmente alla prova del 9, Lukaku, meglio, alla prova dell’uno, il Belgio, ovvero della migliore squadra del ranking mondiale giusto nel triennio manciniano. “Dite che sono primi ma non hanno conquistato niente: dove è l’errore? Nessun errore. Vincono sempre, segnano tre gol a partita, hanno grandi campioni e stanno facendo benissimo. Non sono certo lì per caso. Con la Francia sono i più forti” spiegava ieri il ct azzurro. E intanto i campioni iridati sono finiti fuori…

Europei, Belgio-Italia: la probabile formazione di Mancini

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Europei, Belgio-Italia: la probabile formazione di Mancini

Mancini: “Adesso viene il bello”

In effetti, mentre lui era appena salito in sella alla sgangherata nazionale italiana, neanche entrata in area mondiale, Martinez e i suoi a Russia 2018 riuscivano a centrare uno storico terzo posto, battendo l’Inghilterra. E qui a Monaco di Baviera, opulenta capitale economica di un paese appena mortificato in Europa, almeno nel calcio, tra lui e il Roberto belga-catalano ne resterà in piedi uno solo. Figuriamoci allora se il nostro se la giocava in modo diverso rispetto alla sua idea tecnico-tattica, coltivata con coraggio, subito dopo aver preso alla sua nuova creatura: “Giocheremo il nostro calcio. Proveremo a farlo. Poi, se ci sarà da aggiustare qualcosa in corsa lo faremo”. Un modo di spiegare quanto accaduto contro l’Austria. Dopo la sofferenza sono arrivati i cambi, Pessina per Barella, Chiesa per Berardi, Locatelli per Verratti e l’Italia ha vinto. Se di ritorno da Londra Mancini era sembrato pronto anche fare qualche cambio alla fine in lui ha prevalso il senso di fiducia nella sua creatura, capace di venire a capo della partita ai suoi occhi più difficile, quella contro gli austriaci, rispetto anche al big match contro Big Rom: “Lo pensavo e lo penso: sapevamo che ci sarebbero venuti addosso di forza. Eppoi quella era la prima sfida dentro-fuori, un salto mentale non facile da fare. Adesso viene il bello”.

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Mancini: "Il Belgio è la squadra più forte d'Europa"

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Mancini: “Il Belgio è la squadra più forte d’Europa”

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