Irlanda del Nord no stress: “Vogliamo goderci questa partita, provando a battere l’Italia”

Il c.t. Baraclough: “Sono serate che non arrivano spesso”. Nonostante la gara non conti per la loro classifica, stasera al Windsor Park ci sarà il tutto esaurito con 18.500 spettatori

Dal nostro inviato Marco Pasotto

15 novembre – BELFAST (IRLANDA DEL NORD)

Le parole-guida sono quelle del commissario tecnico Baraclough: “Mi auguro che i miei giocatori sappiano godersi questa partita, sono serate che non arrivano spesso”. Poi, è ovvio, non può non dire anche che “vogliamo battere i numeri uno in Europa”. Ma il concetto cardine è il primo: godersi la serata di gala, divertirsi senza patemi, con la testa libera e leggera. Ecco, questo è lo stato d’animo non soltanto della nazionale verde, ma di tutto il suo popolo. Gli orizzonti del gruppo C per loro si sono chiusi tempo fa, Italia e Svizzera sono volate via occupando i due posti utili per andare in Qatar, o sperare di andarci. E quindi si gioca per l’onore e per la gloria.

Leggerezza d’animo

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Chi abita da queste parti racconta ridendo che “stasera i tifosi nord irlandesi faranno i signori e saranno sportivi perché possono permetterselo”. Tradotto: se la loro nazionale fosse ancora in corsa per qualificarsi al Mondiale, quella leggerezza d’animo sarebbe furore e il Windsor Park una bolgia dantesca. Lo stadio in cui 63 anni fa crollammo miseramente, dando l’addio al Mondiale svedese, comunque sarà tutto esaurito: 18.500 spettatori circa (con 500 italiani) che ci immaginiamo non esattamente compassati, anche se la classifica non conta più. Ci sono pur sempre i campioni d’Europa da provare a battere e negli occhi del popolo è ancora fresca l’immagine dell’impresa compiuta l’altro ieri dai verdi sugli All Blacks neozelandesi a Dublino nelle Autumn Series (la nazionale nel rugby rappresenta l’Irlanda unita, quindi anche quella del Nord): battuti i maestri, esaltazione totale. Ci proveranno anche stasera, ma senza strapparsi i capelli se non ci riusciranno.

Il Gaelic football

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Insomma, l’attesa per il match a Belfast procede in maniera rilassata. Quasi impercettibile nelle prime ore della giornata, complice il primo giorno feriale della settimana. E poi va detto che in Irlanda del Nord il calcio non è il primo sport nazionale. Ma condivide l’amore della gente con altre due discipline, ovvero il rugby e il “gaelic football”. Il calcio gaelico, che si gioca anche con le mani. In alcune zone del Paese è più popolare del calcio tradizionale, e poi non bisogna dimenticare la particolarità del movimento di base: nelle scuole cattoliche si praticano in particolare gli sport gaelici, in quelle protestanti il calcio tradizionale e il rugby. In altre parole, solo una parte della nazione ha una formazione giovanile basata effettivamente e concretamente sul calcio. Se si pensa che parliamo di un Paese con meno di due milioni di abitanti, riuscire a esprimere una nazionale che non recita certamente soltanto un ruolo da comparsa, non è cosa da poco.

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