Inzaghi: “Sei gare difficili Giochiamo liberi di mente”

Sette risultati utili consecutivi, due mesi senza sconfitte (ultimo ko contro il Milan, il 20 settembre) e sei gare davanti prima della sosta natalizia: per la Lazio è il momento cruciale della stagione. Simone Inzaghi è il primo a saperlo: “Abbiamo sei partite toste, vorremmo mantenere una classifica importante. Ma tutto dipende da noi, dovremo cercare di giocare al meglio tutte le gare, a partire dal Genoa. È una squadra che prende pochi gol, che riparte bene e ha un buon tecnico. Dopo la sosta ci sono partite particolari, abbiamo qualche giocatore arrivato in ritardo per gli impegni delle nazionali, ma dovremo rientrare con una vittoria davanti ai nostri tifosi”.

Simone Inzaghi, 40 anni. Getty Images

Simone Inzaghi, 40 anni. Getty Images

ATTEGGIAMENTO — Marco Parolo, in settimana, è stato l’ultimo a parlare di atteggiamento positivo della squadra dovuto anche al rapporto che Inzaghi è stato capace di creare nello spogliatoio: “Ai ragazzi ho parlato fin dal ritiro. C’erano delle pressioni, ma dovevamo cercare di essere liberi con la testa. Con la testa pesante si fa fatica a giocare”. Se l’atteggiamento è positivo, anche la scelta del modulo passa in secondo piano: “Tutte le volte cerco di mettere in campo la squadra migliore. Siamo un gruppo giovane, abbiamo margini di miglioramento. Abbiamo avuto tante defezioni, possiamo crescere. Dobbiamo essere sempre attenti e portare avanti tutti i ragazzi della rosa. Bisogna avere continuità: siamo quarti, finora è stato fatto un buon lavoro. Nel calcio è un attimo, può cambiare tutto”.

futuro — Per domani, è in forse Marchetti (“Ha un problemino”), mentre Radu ha la febbre; a gennaio, invece, la Lazio sarà senza Keita, in Coppa d’Africa. “Non ho parlato di mercato con la società. Siamo concentrati solo sulle nostre partite. Kishna e Luis Alberto? Cercano di dare tutto, si impegnano, ma alla Lazio c’è competizione. Se non avessero avuto Keita davanti, avrebbero avuto sicuramente più chance”. Di sicuro, giocherà Felipe Anderson, diffidato a due settimane dal derby: “Non mi interessa la diffida, abbiamo due partite importantissimi prima del derby, bisogna pensare al presente, e il presente è il Genoa”.

 Marco Calabresi 

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