Inzaghi: “Non pensiamo al Real. Dumfries è forte”

MILANO – Nella testa di Simone Inzaghi c’è spazio solo per la Sampdoria. Il Real Madrid, avversario di mercoledì in Champions a San Siro, può attendere e non deve distrarre una squadra che al Ferraris si presenterà priva dell’infortunato Bastoni (leggero risentimento ai flessori della coscia sinistra) e che non avrà al top Martinez, Correa e gli altri sudamericani rientrati solo da poche ore.

Inzaghi, cosa pensa della gara con la Sampdoria?
Domani incontriamo una squadra importante che ha qualità e che un allenatore che conosco, capace di dare una grande organizzazione alle proprie formazioni. La Sampdoria si è rinforzata con Caputo ed è temibile. Sarà una sfida importante, anche se siamo solo all’Inizio. Vogliamo fare una partita da vera Inter.

Pensa di avere a disposizione Martinez dal 1′?
Domani per decidere la formazione devo valutare e vedere oggi i quattro sudamericani. Non li ho ancora visti: nella notte sono arrivati Vidal e i due argentini, mentre Vecino solo stamani. Faremo una sgambata e poi deciderò. Bastoni è tornato affaticato: sentiva un fastidio e non lo avremo domani. Lunedì poi farà esami approfonditi. Un’assenza così ci condiziona, ma ho D’Ambrosio, Kolarov e Dimarco. Sceglierò con calma.

Il match contro il Real Madrid di mercoledì può condizionare le sue scelte?
Sarà una sfida affascinante che vivrò nel migliore dei modi, ma la mia testa è solo alla Sampdoria. Al Real penseremo da domenica sera.

Come sta Sanchez?
Si è allenato a pieno regime negli ultimi 3-4 giorni. Viene da un infortunio con una ricaduta importante. Spero di averlo a disposizione già domani e di partita in partita vedremo il suo minutaggio.

Quanto sarebbe importante riprendere con una vittoria dopo la sosta?
Abbiamo preparato questa partita in pochi giorni a causa del ritorno dei giocatori dalle nazionali e oggi cercherò di valutare e parlare con i ragazzi per decidere al meglio in vista di domani. Riniziare con un successo sarebbe importante.

Chi è il primo rigorista?
Calhanoglu e Lautaro calciano bene, ma abbiamo anche Dimarco, Sanchez e Correa. Vedremo di volta in volta.

Avete davanti un ciclo di molte partite ravvicinate: è giusto parlare di turn over da subito oppure meglio farlo in seguito?
Bisogna ragionare di volta in volta. Bastoni aveva fatto una sola partita con la nazionale, ma non è disponibile e adesso speriamo di recuperarlo in fretta.

A che punto è l’inserimento di Dumfries?
Sta imparando piano piano la lingua ed è andato in nazionale dove ha disputato due buone gare. Si è allenato bene anche ieri e diventerà un giocatore molto importante per l’Inter. Con 7 partite in 21 giorni ci sarà spazio anche per Dumfries.

E’ opinione comune che gli incontri in agosto siano “a se stanti” e a che a settembre inizi la stagione vera. In cosa si aspetta un ulteriore salto di qualità della squadra?
Avremo poco tempo di preparare le partite e recuperare. Con motivazioni alte, la fatica si supera prima e i recuperi sono più veloci. Da ora in avanti non avremo più tanto tempo per preparare i match e bisognerà recuperare in fretta mostrando tante motivazioni.

In questo mini ciclo di 7 sfide in 21 giorni, che errore la squadra non deve commettere?
Pensare alla partita dopo, al Real e all’esordio in Champions, per esempio. Questo errore non dobbiamo farlo contro una squadra intensa come la Sampdoria. Bisogna essere focalizzati solo ed esclusivamente sulla Samp.

Come sta Sensi?
E’ tornato dalla Nazionale e il primo giorno ha svolto un lavoro leggero, mentre gli altri due ha lavorato bene. Si sta mettendo nelle condizioni migliori per essere disponibile domani.

E’ stato importante che Sanchez non sia andato in nazionale?
E’ normale che non sia andato con il Cile perché dall’8 luglio l’ho visto per la prima volta mercoledì. Ho trovato un ragazzo molto disponibile e le sue qualità non le scopro io. Spero stia bene e ci possa aiutare da qui alla fine.

Si può far giocare Correa, Martinez e Dzeko insieme?
In certe partite il tridente sarà un’arma in più, ma abbiamo delle giocate memorizzate dagli scorsi anni con i due attaccanti. All’occorrenza con due attaccanti di ruolo inserire un Sanchez dietro di loro si può giocare tranquillamente.

Al 23′ di Inter-Genoa, con il punteggio già sul 2-0, la Curva Nord ha scandito il suo nome. Dopo tanti anni di Lazio, in quel momento si è sentito l’allenatore dell’Inter?
Mi sono sentito l’allenatore dell’Inter già prima di Inter-Genoa, anche il giorno della presentazione quando, insieme a Marotta, i ragazzi della curva mi hanno dato il benvenuto. Poi sono venuti qua durante il ritiro a salutare la squadra… Per gli allenatori deve parlare il campo, ma mi ha fatto piacere come sono stato accolto. Li ho ringraziati perché a Verona a metà del primo tempo eravamo in svantaggio e ci hanno aiutati.

Avete deciso di tenere Satriano, lo vede come un attaccante che può giocare dal 1′?
Assolutamente sì. Lo abbiamo tenuto perché ha dimostrato di poter stare nel gruppo, con una grande forza e molta volontà. Gli altri 4 attaccanti hanno una storia diversa, ma ha già esordito con il Genoa e adesso ci sono tante partite: deciderò come e se utilizzarlo.

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