Inzaghi-Inter, Champions vitale

MILANO – Il giorno delle parole, prima di passare ai fatti sul campo. Ieri alla Pinetina un doppio confronto ha scandito la ripresa degli allenamenti dell’Inter dopo la sconfitta di Bologna, già seguita a sua volta dalle dichiarazioni di tutte le parti in causa, quelle a caldo di Lautaro e Inzaghi e quelle del lunedì di Marotta. Stavolta niente microfoni, nulla da esporre su pubblica piazza, ma due faccia a faccia per inchiodare tutti di fronte alle rispettive responsabilità e continuare l’inseguimento agli obiettivi comuni. Si riparte da qui, davanti c’è un bivio e l’Inter dovrà imboccare la strada giusta per dare un seguito ambizioso al progetto attuale. Ad Appiano Gentile prima la dirigenza al completo ha incontrato Inzaghi, poi è stato lo stesso tecnico a radunare i suoi uomini.

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Cartina tornasole

Il primo confronto, quello guidato dai dirigenti, è stato costruttivo ed è ripartito proprio dal passo falso di Bologna, l’ennesimo di un’Inter arrivata a 7 sconfitte in Serie A nelle prime 24 giornate. I vertici hanno chiesto cattiveria e concentrazione al massimo in una fase in cui la stagione sta per entrare nel vivo con il rush finale, senza potersi permettere di lasciare altri punti preziosi per strada con prestazioni non all’altezza rispetto agli obiettivi in palio. Ad Inzaghi è stato ribadito che bisogna puntare tutto sull’ingresso tra le prime quattro in campionato, ancor prima di pensare alle sorti in Coppa Italia e alla possibilità di fare ancora strada in Champions perché tutto passa dalla qualificazione all’edizione dell’anno prossimo. Su questo fronte le prossime sfide di campionato contro Lecce (in casa) e Spezia (in trasferta) saranno fondamentali, diranno se la sterzata ci sarà stata o meno proprio perché le due rivali rientrano tra quelle “piccole” che così tanti punti preziosi sono costati a Lautaro e compagni nell’arco di tutta la stagione. In questo inizio di anno nuovo il calendario sembrava aver messo di fronte un cammino in discesa per i nerazzurri, ma i risultati sul campo hanno smentito calcoli e tabelle di marcia rispetto a qualsiasi fuga in avanti sulle rivali per il famigerato quarto posto. Durante l’analisi con la dirigenza sono intervenuti tutti e adesso si riparte dal fatto che non saranno più accettate prestazioni come quella del Dall’Ara, contro squadre (sulla carta) più accessibili rispetto ai canonici scontri diretti. Anzi, adesso gli scontri diretti diventano proprio le sfide imminenti contro Lecce e Spezia, da affrontare con lo spirito da dentro o fuori tanto caro alle notti europee.

Reazione cercasi

Nel confronto tra tecnico e squadra invece non ci sono state più voci. Ha parlato soltanto Simone Inzaghi, usando toni sostenuti e anche duri in alcuni passaggi. Il tecnico ha ribadito il concetto che una grande squadra deve essere in grado di vincere partite sporche come quella di Bologna. Ha scelto di affrontare di petto la situazione, soprattutto per stimolare una reazione sul campo in vista dei prossimi 180’ in Serie A contro avversarie ampiamente alla portata. Il tecnico ha chiesto ai suoi di non commettere errori evidenti come quello in uscita costato il gol decisivo contro il Bologna o legati al fatto di sottovalutare l’avversario. Nel complesso quello della continuità è un guaio radicato, Inzaghi l’ha sottolineato davanti ai suoi ragazzi e si aspetta prestazioni che vadano oltre gli standard visti in questo inizio di 2023 contro Monza, Empoli, Sampdoria e Bologna. Il problema si protrae sin dall’inizio della stagione, dove i passi falsi ci sono stati anche negli scontri diretti tra big, ma quel vizietto pericoloso non è mai venuto meno da settembre in poi nelle sfide sulla carta più alla portata.


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