Inzaghi, attacco a due velocità: non c’è Inter senza LuLa

A Lens il tecnico è partito con la coppia “alternativa” Dzeko-Correa, ma le occasioni sono arrivate soltanto con i titolari nell’ultima mezz’ora

Dal nostro inviato Filippo Conticello

24 luglio – Lens (Francia)

Da Lens, cittadina del nord della Francia che vive in simbiosi con la sua squadra di Ligue 1, l’Inter non porta con sé solo la prima sconfitta del pre-campionato. E neanche la consapevolezza del ritardo di condizione visto soprattutto nel primo tempo, del tutto legittimo dato che i francesi inizieranno sul serio una settimana prima. Inzaghi e i suoi ragazzi rientrano a Milano, invece, col vago sospetto che l’attacco dell’Inter quest’anno rischi di viaggiare a due velocità. Da un lato i titolarissimi, Lukaku e Lautaro, inseparabili come Romeo e Giulietta, dall’altra Correa e Dzeko, gli acquisti dell’anno passato ridotti ormai a riserve.

La scelta

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In questa terza amichevole ufficiale il tecnico in partenza ha voluto mischiare il mazzo: ha iniziato con la coppia “alternativa”, per poi scatenare la cavalleria nell’ultima mezz’ora. La differenza di efficacia, pericolosità e intesa tra i due tandem di attaccanti è stata lunare. Prima si ricorda appena qualche scatto di Correa e un paio di telefonate di Edin, una di piede e una di testa, poi invece ecco la netta impronta della Lu-La sul gioco di Simone. Il gol non è arrivato, un po’ per gli erroracci sotto porta di Lautaro e un po’ per il filo di ritardo di condizione di Lukaku, comprensibile vista la stazza del gigante, ma il discorso generale non cambia di molto: con gli strumentisti principali di Inzaghi, l’Inter suona tutt’altra musica.

La grande attesa

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Sottoporta, però, Romelu non è ancora riuscito far saltare il tappo: in tre amichevoli ufficiali, manca solo il suo gol, quello più atteso da tutto il pianeta nerazzurro. Lukaku spera, però, che arrivi giusto il 13 agosto per il suo esordio-bis in campionato a Lecce: in fondo, ogni grammo di benzina che sta mettendo adesso è finalizzato a farlo sgommare quando la stagione inizierà per davvero. Un certo imballamento era ampiamente atteso, come erano attese pure le combinazioni d’istinto con Lautaro che si sono riviste ieri come ai bei tempi. Con la differenza che il Toro, in giornata no, a Lens ha prima sparacchiato alto una occasione alla sua portata e poi ha centrato il portiere in uscita. Forse anche per questo, a differenza del collega belga comunque sorridente e positivo, l’argentino si è mostrato assai nervoso nel tunnel degli spogliatoi.

Sul vecchio altare

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Dzeko e Correa, invece, al gol non sono andati nemmeno vicini: con la scelta di lanciarli dall’inizio, Simone ha voluto comunque ricordare che ci sarà bisogno di tutti. Ma perché questo avvenga, occorre avvicinare il livello della coppia di riserva a quella titolare, un passo alla volta man mano che la stagione dispiegherà il suo canovaccio. Sia Joaquin che Edin fino a poco tempo fa rimbombavano nelle cronache perché considerati sacrificabili sull’altare Dybala: la storia ha poi preso un’altra direzione ma, per quel poco che vale, pure Lens ha confermato che Paulo avrebbe dato una discreta mano alla Lu-La.

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