Il tecnico emiliano alla vigilia del derby d’Italia: “La Juve ha più tempo per preparare le gare, ma noi non ci nascondiamo”. Sanchez in dubbio per un problema a una caviglia
25 novembre 2023 (modifica alle 14:04) – appiano gentile (co)
Il conto alla rovescia per Juventus-Inter è partito da tempo, da settimane, e lo zero è distante poco più di 32 ore quando Simone Inzaghi prende parola nella conferenza stampa della vigilia: “Sarà una grande partita – spiega l’allenatore -, stimolante in uno stadio pieno. Si tratta della prima in classifica contro la seconda, sappiamo tutti che significato ha: entrambe stanno facendo un ottimo percorso e stanno difendendo bene. Ci saranno tanti duelli individuali. La Juventus? Me la sarei aspettata così vicina, vuole sempre vincere come Allegri e ha più tempo per preparare le gare, sappiamo che è un grandissimo vantaggio. Ma ovviamente non farei cambio con lui. Ci sono momenti in cui si dice che l’Inter è la squadra da battere e altre volte in cui si dice che si è indebolita. Va così”.
le parole
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Inzaghi continua poi parlando di Juan Cuadrado e sul ritiro che questa volta non ci sarà prima della trasferta: “Parto dal presupposto che ho grandissimi giocatori che sono molto responsabili, con tante partite di questa importanza alle spalle. Alcuni sono tornati ieri dalle nazionali e mi è sembrato giusto, visto il calendario, lasciarli il più tempo possibile con le proprie famiglie. Per Cuadrado e Sanchez valuterò oggi. Alexis non è riuscito ad allenarsi per una leggera distorsione a una caviglia rimediata con il Cile, mentre Juan si è allenato ieri per la prima volta in gruppo per un problema che non ha mai avuto prima in carriera”. L’allenatore oscilla come spesso capita tra consapevolezza del peso specifico del match e sapiente alleggerimento della pressione, essendo soltanto a fine novembre: “Fare bene domani conta tantissimo, ma siamo a un terzo del campionato e ci saranno tantissime partite dopo. Sappiamo ovviamente quanto costa per i nostri tifosi”.
in campo
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Inzaghi conferma che non si snaturerà per il Derby d’Italia: “Cercheremo sempre di fare il nostro calcio, affrontiamo una squadra compatta, con grandissimi campioni che possono risolvere la partita da un momento all’altro. Servirà grandissima concentrazione, la Juve è una squadra sempre difficile da affrontare”. Con Massimiliano Allegri, è curioso il bilancio, positivo nelle coppe e altalenante in campionato: “Sono tutte partite particolari. Negli ultimi anni abbiamo vinto tanto, dalle finali di due anni fa alle semifinali della scorsa stagione. In campionato abbiamo rimediato due sconfitte: a Torino la mia Inter fece un’ottima partita senza concretizzare, poi nel secondo tempo perdemmo un po’ le distanze. Chiaramente non firmerei per il pareggio, siamo consci che ci saranno delle difficoltà come nelle trasferte contro Atalanta o Torino. Affronteremo in trasferta le prime 3 dello scorso campionato, con due partite di Champions League importanti in mezzo”.
umore
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Inzaghi racconta poi del rientro dei nazionali: “Gli italiani li ho ritrovati abbastanza bene, spesso sono provati più mentalmente che fisicamente. Lautaro l’ho trovato soddisfatto, così come Sommer e Thuram, meno Sanchez e Carlos Augusto che hanno perso. Ma avranno tempo per rifarsi”. Ma quanto incidono le nazionali? L’allenatore dell’Inter la vede così: “Bisogna farli recuperare nel modo migliore, conta soprattutto l’importanza delle partite che si vanno a fare, più che la stanchezza”. Non può mancare, ovviamente, un accenno sull’imminente rinnovo di Giuseppe Marotta, Piero Ausilio e Dario Baccin: “Non ho visto i dirigenti, ma sarei contento per loro e per l’Inter, sono tre grandi persone che vivono 24 ore su 24 per l’Inter”.
hakan al centro
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Come sempre, Inzaghi non si esprime sul discorso delle favorite: “Non partecipo a griglie, ma non nascondo le ambizioni. Dico sempre ai giocatori che dobbiamo guardare alla prossima partita senza guardare più in là. Non sta a me giudicare quale filosofia di calcio sia la migliore, stiamo lavorando bene difensivamente, ma anche il resto della squadra come gli attaccanti. Ripeto, siamo a un terzo del cammino. Calhanoglu? Sta avendo un grandissimo percorso. La prima volta che dissi com’era bravo stava giocando esterno d’attacco al Milan e io ero alla Lazio. Ha grandissime doti, è andato in regia nella scorsa stagione per l’assenza prolungata di Brozovic e poi ha fatto benissimo”
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