Inter, viaggi estenuanti e minutaggi (quasi) completi. Riecco i nazionali “spremuti”

Dieci dei quindici giocatori impegnati con le rispettive nazionali nelle ultime due settimane hanno disputato almeno due gare complete. Pieno di minuti per Sanchez, il caso più singolare: sempre titolare con la Roja, ai margini in nerazzurro

A metà ottobre, dopo appena due mesi dall’inizio della nuova stagione, è già tempo di iniziare a dosare le energie. Il discorso vale soprattutto per chi, come l’Inter, cede un cospicuo numero di giocatori alle nazionali. Con 15 elementi in giro per il mondo durante la finestra internazionale appena conclusa, i nerazzurri pagano un conto salatissimo in termini di energie profuse (senza contare il rischio infortuni), per di più alle porte di un tour de force di sette partite nel giro di tre settimane. Due terzi dei nazionali appena rientrati o attesi nelle prossime ore (nel caso dei sudamericani) hanno aggiunto almeno due partite intere nelle gambe. Qualcuno addirittura tre, come nel caso del cileno Alexis Sanchez. A Inzaghi e al suo staff medico il compito di bilanciare accuratamente i carichi di lavoro nelle prossime settimane, con l’inevitabile ricorso a quel turnover finora limitato allo stretto necessario.

GLI IRRIDUCIBILI

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Tra quelli che hanno sempre marcato presenza con le rispettive nazionali, senza perdersi nemmeno un minuto di gioco, ci sono i due olandesi (De Vrij e Dumfries), Perisic, Skriniar, Dzeko, Calhanoglu, Bastoni, Vecino, Sanchez e Vidal (con quest’ultimo però assente per squalifica nelle prima delle tre sfide giocate dal Cile). In sostanza, più di mezza squadra titolare è rientrata ad Appiano dopo aver fatto gli straordinari in nazionale e senza aver ancora potuto riposare un attimo da inizio stagione. Salvo Dumfries, Vecino e i due cileni, infatti, gli altri sei hanno risposto presente in almeno otto delle nove partite finora disputate dall’Inter tra campionato e Champions. In cima alla lista degli “stakanovisti” c’è Skriniar, l’unico a fare il pieno di minuti disponibili sia a livello di club (810’) che in nazionale (450’), con un totale di 14 presenze dal primo all’ultimo minuto dallo scorso 21 agosto a oggi. Seguono a ruota gli altri due baluardi della difesa, De Vrij (con appena 23’ in meno rispetto allo slovacco) e Bastoni (che con Inzaghi viaggia a una media di 75’ a gara).

GLI IRRINUNCIABILI

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Agli stakanovisti della difesa si aggiungono altri tre punti fermi, tutti sempre chiamati in causa tanto da Inzaghi quanto in nazionale: si tratta di Barella, rientrato dal ritiro azzurro dopo 171’ di gioco e un eurogol contro il Belgio, Brozovic (176’ di gioco con la Croazia) e Dzeko, protagonista di due prestazioni maiuscole con la maglia della Bosnia pur senza andare a segno. Nel loro il caso, la stanchezza accumulata in nazionale è stata ampiamente compensata dagli elogi raccolti per le rispettive esibizioni. A fargli compagnia anche Perisic, sempre in campo con la Croazia (180’) con tanto di gol e complimenti da parte del ct Dalic. Lavoro extra anche per un’altra pedina del centrocampo, Calhanoglu, che ha ritrovato un po’ della brillantezza smarrita nell’ultimo mese grazie alle due partite giocate interamente con la Turchia. Ma tra i titolari di Inzaghi in mezzo al campo, il turco è quello che finora è stato sfruttato meno (con sette sostituzioni su otto presenze e una media di 65’ a gara). Un caso a parte è invece Lautaro Martinez, l’unico dei titolari di Inzaghi impiegato con il contagocce in questa finestra internazionale a causa di un problema muscolare a inizio ritiro: per il Toro solo due presenze su tre e un totale di 150’ in campo.

I RIGENERATI

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Singolare il resoconto degli altri quattro sudamericani, seppur per motivi diversi: Correa è stato condizionato da acciacchi, collezionando una presenza dal primo minuto e 106’ totali suddivisi in tre partite. Vidal, Sanchez e Vecino hanno invece ritrovato in nazionale quella continuità che finora è mancata con Inzaghi: due partite intere per il primo (che ha saltato la prima causa squalifica) e addirittura tre per il Nino, che con la Roja ha collezionato un minutaggio totale quattro volte superiore a quello accumulato finora in maglia nerazzurra (270’ contro appena 70’). Poco distante Vecino, con tre presenze da titolare e un totale di 245’ in campo. Ma considerato lo scarso impiego dei tre tra campionato e coppe, la stanchezza è l’ultimo dei rischi.

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