Inter, un altro Euro-disastro Lo Sparta passeggia: 3-1

La delusione di Banega, Melo e Gnoukouri. Getty

La delusione di Banega, Melo e Gnoukouri. Getty

Un ente benefico. Questa è l’Inter versione europea che dopo il red carpet srotolato in casa dinnanzi all’Hapoel Be’er Sheva fa passare per il Real Madrid anche uno Sparta Praga reduce dagli scoppoloni con Southampton e Slavia, con relativo cambio di allenatore. In un primo tempo da Scherzi a parte, decide una doppietta di Vaclav Kadlec. Non esattamente CR7. Nella ripresa Palacio illude, ma subito dopo Ranocchia si fa espellere e Holek chiude la pratica. Inter a zero punti dopo due giornate, ora per qualificarsi serve un mezzo miracolo.
PRIMO TEMPO — Nessuna sorpresa nell’undici iniziale di De Boer, al limite una in panchina dove a Nagatomo viene preferito il baby centrocampista Zonta. Un altro segnale non bello per Yuto, che dopo il rientro dall’infortunio contro l’Hapoel non ha più visto il campo. Il neo tecnico dello Sparta Holoubek in compenso punta su un 4-4-1-1 con Kadlec terminale offensivo e Dockal alle sue spalle. Pronti via e l’Inter ripropone il copione di questo avvio di stagione: squadra alta, ma anche errori da harakiri in avvio dell’azione. Su quello di Banega al 4′ Kadlec viene murato da Handanovic, ma al 7′ un rilancio sballato da Ranocchia dalla destra viene intercettato da Cermak che verticalizza. Sbagliano anche Murillo e Melo. E stavolta Kadlec non perdona. Per la settima volta su otto uscite stagionali, l’Inter si regala il brivido di andare sotto. E non si accontenta, visto che Murillo e Melo pasticciano altri due palloni assassini. Sarà per il recente mal di schiena, ma il colombiano non ne azzecca una e al 17′ rischia il rigore per un inutile fallo su Kadlec appena dentro l’area. Il peggio però deve ancora venire. Al 25′ Dockal batte una punizione centrale dalla trequarti, le belle statuine nerazzurre guardano Kadlec scattare sul filo del fuorigioco e prendere la mira con tutta la calma del mondo, visto che i giocatori di De Boer (Melo in primis) invece che chiudere guardano l’arbitro sperando invano che fermi il gioco. Imbarazzante. E non va certo meglio la fase offensiva, col pallone che scotta tra i piedi dei centrocampisti sotto il pressing degli avversari. Si gioca in una sola metà campo e al 35′ Murillo anticipa in scivolata Cermak, pescato dall’altro Kadlec, il terzino sinistro. In 45 minuti, l’unico pallone su cui i nerazzurri arrivano per primi è quello che consegnano all’arbitro dopo che ha fischiato la fine di un tempo inguardabile.

SECONDO TEMPO — Non che la ripresa cominci meglio, con Karavaev che si mangia il 3-0 dopo una dormita interista sulla sinistra. In campo sembra sempre che i cechi siano il doppio degli avversari. Tanto che al 6′ Kadlec (Michal) lancia Kadlec (Vaclav) che sfugge a Murillo ma calcia appena sopra la traversa. Entra Ansaldi, all’esordio in nerazzurro, per D’Ambrosio. Poi De Boer ci prova con Perisic per Candreva e Icardi per Gnoukouri, con Banega che si abbassa al fianco di Melo. Qualcosa succede, visto che al 26′ Mazuch incespica sul pallone, Maurito la tocca per Eder che innesca Palacio, freddo nel segnare l’1-2. Ma è un abbaglio, perché Ranocchia subito dopo si prende il secondo giallo e sulla punizione Miangue sul secondo palo lascia saltare proprio Mazuch per una comoda sponda a favore di Holek. Nel finale Eder si mangia il 2-3 toccando con sufficienza davanti a Koubek. Sarebbe cambiato ben poco. L’euro figuraccia resta tutta. Dal nostro inviato Luca Taidelli

Dal nostro inviato Luca Taidelli 

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