Inter, tutto facile col Benevento: 4-0 con la LuLa crescente

Al 7’ autogol di Improta, nella ripresa Lautaro si sblocca dopo sei gare e Lukaku firma la doppietta: nerazzurri a 44 punti, sempre a -2 da Pioli e a +4 su Pirlo

L’Inter risponde a Milan e Juventus e contro il Benevento fa il proprio dovere con un 4-0 senza storie: i tre punti arrivano con una deviazione sfortunata (di Improta al 7’ dopo una punizione di un Eriksen brillante), il ritorno di Lautaro, in gol al 57’ dopo sei partite – tra A e Coppa Italia – a secco e la doppietta di Lukaku. Così Conte (squalificato per due turni, in panchina c’è il vice Stellini) ottiene il massimo da un match non particolarmente dispendioso a livello di energie nel quale ha potuto dare una chance dal 1’ a chi aveva bisogno di giocare. Alla fine, lassù in classifica, non cambia nulla con l’Inter che rimane a -2 dal Milan e a +4 sulla Juventus, ok nel pomeriggio contro Bologna e Sampdoria. Il Benevento, invece, resta a quota 22 al dodicesimo posto.

Tocca a Eriksen in regia

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Formazioni. Tutto confermato in casa Inter, comprese le quattro novità previste alla vigilia: dietro c’è Ranocchia con De Vrij che riposa, in regia fiducia a Eriksen al posto di Brozovic, dentro Gagliardini – preferito a Vidal – come mezzala sinistra con Perisic e non Young a sinistra. Per il resto, nel 3-5-2 di Conte, in difesa anche Skriniar e Bastoni con Hakimi e Barella a completare il centrocampo. Davanti, dopo la panchina del derby di Coppa Italia, ecco Lautaro al fianco di Lukaku. Dall’altra parte Inzaghi, nel 4-3-2-1 iniziale, punta su Impronta (out Insigne) e Caprari alle spalle di Lapadula. In mediana Hetemaj, Viola e Ionita con Barba, Caldirola, Glik e Depaoli davanti a Montipò. Arbitra Pasqua della sezione di Tivoli.

Deviazione sfortunata

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Pronti-via e Conte passa al 7’: punizione dalla destra di Eriksen (all’altezza dei 22 metri), Improta – nel tentativo di spazzare – svirgola e con il ginocchio buca Montipò. Passano 4’ e c’è il dubbio. Perisic perde palla, lancio di Depaoli per Lapadula, che va terra dopo un presunto contatto con Ranocchia: il nazionale peruviano chiede il rigore, Pasqua lascia correre (il contatto c’è, ma sembra fuori area). Il possesso è nerazzurro, anche se il Benevento – in attesa e alla ricerca del contropiede – non corre grossi rischi. Al 23’ azione insistita di Lautaro, che si crea lo spazio dopo un errore in uscita degli avversari e calcia a giro con la palla che va fuori non di molto. I minuti passano, Eriksen al 32’ impegna Montipò. Il danese è in palla, con Barella è il migliore dell’Inter finora. E 2’ dopo serve Hakimi con il contagiri, ma l’esterno (di testa) colpisce fuori. Il Toro non sembra brillantissimo, tra il 35’ e il 38’ ha due chance: prima calcia fuori da ottima posizione dopo un’azione confezionata con Barella, poi in area perde l’attimo e si incarta, commettendo fallo sul diretto avversario invece che calciare. È l’ultima potenziale occasione del primo tempo: si va negli spogliatoi con Handanovic con i guanti puliti, ma con un Benevento ancora in partita.

Toro-gol, bis di BigRom

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Si riparte senza cambi, con l’Inter subito pericolosa grazie a un Eriksen ispirato: sinistro da fuori, palla deviata che va sulla traversa, sulla ribattuta Lautaro la mette dentro ma è fuorigioco. Decisione giusta, ma la gioia è solo posticipa di qualche minuto: al 56’ palla dentro per il Toro, bravo a controllare in mezzo a due uomini e a concludere sul primo palo. L’esultanza è rabbiosa, ci sta dopo sei partite (quattro in Serie A, due in Coppa Italia) senza sussulti. La rete è pesante, perché mette al sicuro il risultato con l’Inter che va in scioltezza: prima viene annullato un gol ad Hakimi (fuorigioco), al 67’ Lukaku firma il tris con un piattone sinistro dopo un pasticcio in disimpegno di Montipò e l’assist (voluto?) di Lautaro. Non succede molto altro nei 23’ finali, c’è giusto il tempo per la doppietta di Romelu, bravo al 78’ a concludere su assist di Sanchez, entrato al 74’ per il Toro. L’Inter può gestire e concentrarsi sulla prima semifinale di Coppa Italia contro la Juventus, il Benevento ripartire (nel prossimo turno c’è la Samp) sapendo che un 4-0 al Meazza non può incidere su quanto di buono fatto finora.

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