Inter, scudetto alle 17 se l’Atalanta non vince. O sabato con la Samp…

La Prefettura aveva chiesto alla Lega di spostare alle 15 (e non più alle 18) il match contro i liguri per evitare che i festeggiamenti sconfinassero oltre il coprifuoco. Ma non si può fare

Paradossalmente per l’Inter sarebbe meglio che l’Atalanta oggi battesse il Sassuolo per festeggiare poi lo scudetto a San Siro sabato prossimo contro la Sampdoria. Vale a dire l’ultima squadra capace di batterla (il 6 gennaio scorso), nel proprio fortino (13 vittorie consecutive in campionato, 14 se si conta il derby del 21 febbraio), tutti insieme, con i tifosi pronti a scatenarsi all’esterno dello stadio e in Duomo.

Niente anticipo

—  

Tanto che il Ministero dell’Interno aveva chiesto alla Lega A di anticipare alle 15 (e non più alle 18) il match contro la squadra di Ranieri, temendo che i festeggiamenti – che peraltro sarebbero vietati per questioni di distanziamento, ma vallo a spiegare a chi attende da 11 anni… – poi sconfinino oltre il coprifuoco delle 22. Richiesta però gentilmente respinta, anche perché – oltre a mancare il presupposto dell’ordine pubblico in uno stadio a porte chiuse – in via Rossellini devono rispettare le esigenze televisive e anche quelle delle squadre impegnate nell’anticipo di martedì 11 della 36esima giornata. Sabato alle 15 infatti sono in programma Spezia-Napoli e Udinese-Bologna, con campani e friulani poi di fronte nell’anticipo successivo.

Basta un punto

—  

Ma il 19° scudetto dell’Inter potrebbe arrivare già oggi, se al Mapei Stadium il Sassuolo del bresciano De Zerbi fermerà l’Atalanta. Basta un pareggio per il trionfo di Lukaku e compagni, cui invece in caso di vittoria della Dea servirebbe un punto contro la Samp. C’è quindi la possibilità che l’Inter diventi campione d’Italia già alle 17, quando ogni giocatore sarà in famiglia a godersi il giorno di riposo concesso da Conte. Questo infatti ha confermato il tecnico dopo il 2-0 sul Crotone: “Dopo il match col Verona avevo garantito un giorno libero, anche oggi in caso di vittoria avevo detto che avrei dato loro un po’ di libertà. Non ci ritroveremo, preferisco stiano con le famiglie. Vedremo le partite a casa coi nostri familiari, non penso sia giusto dipendere dagli altri visto che abbiamo un distacco importante. Cosa succederà domani è relativo, non chiediamo niente a nessuno. Non ce ne sarà bisogno”.

Precedente Lionel Messi, a Miami il suo futuro calcistico? Lui intanto compra un appartamento da sogno Successivo Stop Bundesliga, c'è la coppa: Kiel, altra favola dopo la vittoria sul Bayern?