Inter, può partire la grande festa: scherzi, abbracci e lacrime a San Siro

Anche Steven Zhang sul palco con giocatori, Conte, staff e gli altri dirigenti. Poi il bagno di folla con i tifosi accorsi fin dal mattino

E’ qui la festa. L’Inter prima ne segna 5 all’Udinese e poi alza al cielo il 19° scudetto. L’onore spetta a capitan Handanovic, che riceve il trofeo dalle mani del presidente della Lega A Dal Pino e fa esplodere di gioia compagni, i mille spettatori privilegiati in tribuna, i tifosi fuori dallo stadio dal mattino ma anche quelli sparsi in tutto il mondo. Oggi conta soltanto festeggiare, domani si capirà se questo gruppo e il suo condottiero potranno continuare insieme l’anno prossimo.

La Coppa

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Terminato il match, gli uomini di Conte si sono cambiati la maglia mentre veniva approntato il palco. Poi il rientro in campo, acclamati uno ad uno. Perisic, Skriniar, Lautaro, Vecino e Hakimi si sono portati anche le bandiere dei rispettivi Paesi, mentre Lukaku, che la maglia la teneva in mano, ha filmato ogni attimo. Applausi anche per lo staff tecnico di Conte, entrato per ultimo e omaggiato per primo da Steven Zhang, a bordo campo con tutta la dirigenza (tranne Oriali, che se la gode insieme ai suoi ragazzi). L’ingresso di capitan Handanovic ha suggellato un momento atteso 3647 giorni, con il primo trofeo alzato al cielo dalla Coppa Italia 2011 (Ranocchia unico superstite). Soltanto in un secondo momento arrivano sul palco anche Steven (che appunto domani parlerà con Conte, snodo chiave per il futuro nerazzurro), il management e le famiglie dei giocatori. Visto che il trofeo è uno solo e ognuno vuole la foto con i propri cari, la cosa si fa lunga. Ci sono i Brozovic tutti con la 77, le Barelline, la piccola di Lautaro, un Bastoni che vaga stordito per il campo abbracciato a un enorme scudetto col 19, il piccolo Ranocchia che esplora il palco. Conte, anche lui con famiglia, si gode la festa e abbraccia il tifoso vip Bonolis.

Con i tifosi

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Ma la parte più bella e genuina della festa era iniziata alle 9 del mattino, con il raduno dei tifosi fuori dallo stadio. Quei tifosi che prima della pandemia riempivano le tribune in 65.800 (media record) e che oggi sono costretti fuori dal Meazza. Un bagno di folla con cori, canti e balli, aspettando il momento clou, cioé l’arrivo della squadra. Per ore i tifosi sono andati e venuti (soprattutto durante la partita, in assenza di maxi schermo) attorno al Meazza, dando libero sfogo alla propria gioia tricolore. Organizzato dalla Curva Nord, con tanto di striscioni giganti ad addobbare l’impianto, all’evento si sono aggregati anche ultrà di Nizza, Valencia e Lazio, gemellati con la Nord.

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