Inter, occhio alle fiammate moldave. Il possesso palla (24,8%) è un optional

Lo Sheriff è abituato a cedere l’iniziativa per colpire in contropiede. Un bunker che ha subìto solo due reti negli ultimi due mesi, riuscendo a vincere contro Shakhtar e Real (stabilendo un record)

La sfida di martedì con lo Sheriff sarà una novità assoluta, ma è possibile farsi un’idea del tipo di partita a cui sarà chiamata l’Inter di Inzaghi. L’obiettivo in casa nerazzurra è chiaro, per non dire obbligato, ciò che resta da definire è la strategia migliore per piegare una matricola capace di collezionare due successi nelle prime uscite della sua storia in Champions puntando tutto su difesa e contropiede.

Sulla carta, ripassando l’andamento, le sfide vinte dai moldavi contro Shakhtar e Real Madrid (quest’ultima addirittura a domicilio), è logico attendersi uno Sheriff arroccato che cederà il controllo del pallone. Ciò che dovrà temere l’Inter sono quindi le ripartenze, con l’imperativo di mantenere alta la concentrazione. Per arrivare al gol, invece, i nerazzurri dovranno capitalizzare il lungo possesso di cui con ogni probabilità godranno.

COPIONE ANNUNCIATO

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La probabilità in realtà è quasi una certezza. Lo è se ci si basa sulle ultime due esibizioni europee dello Sheriff, che a Kiev e a Madrid ha fatto registrare un possesso palla medio di appena il 24,8%, percentuale più bassa di sempre in Champions da quando il dato viene rilevato (la prima volta nella stagione 2003-2004). Frantumato il “record” negativo che fino a ieri apparteneva alla Stella Rossa, con il 30% di possesso medio nella stagione 2018-2019.

Ciò la dice lunga su quanto la squadra di Vernydub sia pericolosa ed efficace nello sfruttare i pochi palloni a disposizione e su quale sarà il probabile copione della sfida in programma a San Siro. Un copione sulla carta ideale per chi come Inzaghi ama avere il controllo del pallone. Ma ritmo, cambi di passo e movimento senza palla saranno fondamentali per riuscire a bucare una difesa dai numeri eloquenti: solo due reti subite negli ultimi due mesi, sei nelle ultime 19 partite, vale a dire quando è iniziata la striscia positiva dei moldavi tra campionato e coppe.

LE INSIDIE

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Difesa bassa e compatta, reparti raccolti e un 4-3-3 che in realtà si traduce spesso in 4-5-1. Sono queste le chiavi della solidità dello Sheriff, che per colpire si affida invece alla rapidità del maliano Traoré, all’estro del colombiano Castaneda e al piede del brasiliano Cristiano. Tre dei quattro gol realizzati dai moldavi contro ucraini e spagnoli sono stati ispirati dal piede e dalla progressione del 28enne terzino carioca, a cui converrà fare molta attenzione. Tutti e tre gli assist in questione sono arrivati al termine di lunghe falcate palla al piede, impresa riuscita solo al canadese Alphonso Davies con la maglia del Bayern nella stagione 2019-2020. L

a corsia di sinistra, dove agiscono Cristiano e Castaneda, la mobilità di Traoré e l’abilità del greco Kolovos nel gestire i tempi delle ripartenze e l’ultimo passaggio saranno le principali insidie per un’Inter che avrà il pallino del gioco durante la maggior parte della serata. A Inzaghi il compito di tradurre il possesso in tre punti vitali per avvicinarsi alla vetta del gruppo D, al momento occupata a sorpresa proprio dai moldavi.

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