Inter, Mentana su vendita Lukaku: “Zhang sbaglia, chieda aiuto”. E l’azionariato popolare…

Lo sfogo del conduttore sul caso Lukaku: “Mai visto che il club campione venda tutti i migliori”. Interspac, seminario il 24 settembre, poi il piano sarà presentato alla società

Se sui social i tifosi si sono scatenati da ore sul fronte Lukaku (#LukakuNonSiTocca spopola ovunque), i sostenitori Vip dell’Inter devono ancora sfogarsi. L’unico che si espone (su Facebook) è Enrico Mentana, tra l’altro uno dei primi a sottoscrivere il progetto di azionariato popolare che per molti potrebbe salvare il club campione d’Italia, viste le conclamate difficoltà finanziarie della proprietà cinese.

Presentazione

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E proprio oggi gli organizzatori del progetto voluto da Carlo Cottarelli ha annunciato un seminario il 24 settembre. Dopo la conclusione del sondaggio, con oltre centomila adesioni, “Interspac – si legge nel comunicato – continuerà a sviluppare le caratteristiche del progetto in modo da garantirne la sostenibilità sportiva ed economica. Un punto importante del nostro percorso sarà il sopra citato seminario sull’azionariato popolare. Al termine di questo percorso presenteremo alla società un business plan dettagliato”.

Lo sfogo

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Visto che ormai il popolo nerazzurro ha capito che anche Lukaku verrà ceduto, uno dei sostenitori di Interspac si è lanciato in un lungo sfogo che mette nel mirino soprattutto il presidente Steven Zhang e l’assenza di una strategia. Questo il posto di Mentana: “Ci avevano spiegato che per rimettere in sesto il bilancio era necessario un sacrificio, la cessione di Hakimi, strapagato dal Paris Saint Germain. Invece non ci avevano spiegato perché se ne era andato Conte. Ora è inspiegabile la vendita di Lukaku, a 15 giorni dall’inizio del campionato. Nessun giocatore sul mercato è in grado di ricoprire lo stesso ruolo di sollevatore dell’attacco. Vuol dire arricchirsi finanziariamente e impoverirsi come valore della squadra, dovendo poi affannosamente rincorrere prime punte in svendita, che all’improvviso diventeranno costosissime”.

E continua: “Per oltre 100 milioni una proprietà che sta in Cina, e non subisce la pressione dei tifosi, può anche pensare di vendere un Lukaku: ma allora potevamo tenere Hakimi, e comunque una cessione così non si fa senza aver prima bloccato un attaccante degno dei campioni d’Italia che devono affrontare la Champions. E per favore, non cominciamo a dare colpe a Marotta, Antonello o Ausilio: loro (e Conte) Hakimi e Lukaku li avevano portati a Milano. Coi soldi di Zhang, certo. Ma è la prima volta nella storia del calcio che una società dopo aver vinto il titolo nazionale vende i due giocatori decisivi nella conquista dello scudetto, e i più quotati sul mercato, e lascia andare (per lo stesso motivo?) l’allenatore che l’ha portata alla vittoria. In ogni realtà, dalla famiglia alle aziende, se uno non ce la fa più da solo, anche dopo essersi indebitato, chiede aiuto, o lo accetta”.

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