Inter, la doppia partita di Simone Inzaghi. Dove si gioca la più delicata?

Il tecnico contro il Benfica può conquistare le semifinali della coppa europea più prestigiosa, ma per il club (e il suo bilancio) è fondamentale centrare la qualificazione alla prossima Champions arrivando tra le prime quattro in Serie A

Altro giro, altra corsa. Stasera l’Inter riparte, non dal quinto posto in campionato ma dai quarti di Champions League che inseguiva invano da dodici anni. Un traguardo storico soltanto per Simone Inzaghi, non per l’ultima squadra italiana capace di vincere la coppa più importante, il 22 maggio 2010 contro il Bayern Monaco a Madrid. In teoria i nerazzurri potrebbero disputare la finale contro gli stessi avversari, il 10 giugno a Istanbul, ma prima di sognare un altro trionfo dovranno eliminare il Benfica e poi eventualmente il Milan o il Napoli. Meglio tenere i piedi per terra, quindi, perché il passato non conta: né quello remoto della M2 Moratti-Mourinho, né tantomeno quello prossimo in cui l’Inter ha preceduto il Barcellona nella fase a gironi e poi ha eliminato il Porto negli ottavi. Il presente dice che Lautaro e compagni sono in crisi, perché hanno ottenuto soltanto un punto nelle ultime quattro gare di campionato in cui sono scivolati in zona Europa League, che equivale a una retrocessione tecnica e soprattutto economica in prospettiva. Ecco perché questa trasferta a Lisbona ha il sapore di una lussuosa distrazione, a cavallo tra il dolce ricordo della finale vinta contro il Benfica nel 1965 e le preoccupazioni per le prossime ore che riguardano la panchina di Inzaghi e di conseguenza il futuro della squadra.

OBBLIGO CHAMPIONS

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È vero, infatti, che un pareggio, o meglio ancora una vittoria, allontanerebbe i dubbi sulla posizione del tecnico facilitando l’ingresso tra le prime quattro in Europa, ma soltanto quello tra le prime quattro in Italia, il 4 giugno, offrirebbe la certezza di tornare in Champions nella prossima stagione, senza aspettare la finale di sei sere più tardi con il rischio di una atroce beffa in caso di sconfitta. E allora, anche se nessuno vuole fare figuracce nel doppio confronto con il Benfica, rimane la certezza che il primo, e teoricamente meno difficile, obiettivo è uno dei tre posti alle spalle del Napoli attualmente occupati da Lazio, Roma e Milan. Questo mese di aprile, quindi, darà indicazioni doppiamente importanti perché contro i prossimi avversari in campionato, Monza (in casa), Empoli (fuori) e Lazio (in casa), i nerazzurri all’andata hanno ottenuto soltanto un pareggio, sul campo dei brianzoli. E in particolare proprio contro la Lazio, che ora ha ben sette punti in più, la squadra di Inzaghi incassò la prima delle sue dieci sconfitte in campionato. Saranno tre occasioni per risalire in classifica, mescolate con altre tre partite di coppa, stasera e mercoledì prossimo contro il Benfica in Champions e infine, come se non bastasse, la settimana successiva contro la Juventus per la semifinale di ritorno di Coppa Italia. Nessuna delle prime cinque ha così tanti impegni e non può essere un caso che la Lazio, unica delle sei squadre italiane già uscita dall’Europa, abbia cambiato marcia da quando ha potuto dedicarsi soltanto al campionato. Ecco perché è bello andare avanti in Champions, ma è ancora più importante avere la certezza di ritornarci. E possibilmente non soltanto per partecipare.

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