Inter, la difesa fa acqua: il Bayern Monaco ora è un incubo

MILANO – Il derby ha messo a nudo le difficoltà di un’Inter partita per prendersi la rivincita sul Milan dopo lo scorso scudetto finito nella bacheca di via Aldo Rossi e che invece dopo cinque giornate si ritrova già con due sconfitte e, in classifica, a meno due dai cugini. Un gap non certo impossibile da colmare, ma a preoccupare (e a far pensare che senza una “svolta” la stagione rischi di prendere una brutta piega) sono soprattutto altri numeri. Per esempio gli otto gol subiti in appena cinque giornate di campionato, un dato che è sinonimo di una fase difensiva completamente da rivisitare. Anche perché pure il precampionato era andato malissimo con dieci reti al passivo in cinque amichevoli ufficiali. La formazione di Inzaghi, che nel torneo 2021-22 ha avuto a lungo la retroguardia meno battuta, colleziona errori su errori e non è più capace di marcare gli avversari, in passato la… specialità della casa per Skriniar, De Vrij e Bastoni. Quei tre, da punto di forza, sono diventati il tallone d’Achille della squadra.

Milan-Inter 3-2: il primo round è rossonero

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Milan-Inter 3-2: il primo round è rossonero

Certo le responsabilità non sono solo loro perché i centrocampisti (in particolare Barella e Calhanoglu) faticano a chiudere e gli esterni troppo alti non danno una mano in chiusura (vedi Dumfries su Leao), ma la notizia è che quel terzetto di ferro, al centro di continue voci nell’ultimo mercato, si sia sfaldato. Toccherà a Inzaghi ridargli sicurezza, ma dovrà farlo in fretta. Perché alle loro spalle c’è un portiere che, a differenza per esempio di Maignan, miracoli non ne fa più, e perché mercoledì arriva il Bayern Monaco per la prima giornata del girone di Champions.

Acerbi sale di ritmo, Dzeko dà indicazioni: l'Inter pensa al Bayern

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Acerbi sale di ritmo, Dzeko dà indicazioni: l’Inter pensa al Bayern

L’Inter che ha perso i due scontri diretti contro Lazio e Milan incassando tre reti a volta, rischia di subire una punizione memorabile dai bavaresi. Serviranno più personalità, più attenzione, più fiducia e soprattutto bisognerà evitare di essere timorosi come è stata la formazione che, regalato l’1-1 a Leao nella stracittadina, è uscita dal campo per mezz’ora. Lasciando che il Diavolo dilagasse. Stamani tutta la dirigenza era alla Pinetina: l’obiettivo, pur evitando discorsi al gruppo o processi sommari, era far sentire la vicinanza della società in un momento già delicato, nonostante la stagione sia iniziata da appena tre settimane. Se il buongiorno si vede dal mattino…


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