Inter Ko, Frank De Boer resa: “Non so perché giochiamo così male”. Esonero certo, i nomi

GENOVA – “Non so dire perché abbiamo giocato così”. Parole che sanno di resa per un esonero che oramai sembra inevitabile. Frank De Boer è onesto nel dopo gara quando cerca di raccontare i motivi dell’ennesima sconfitta dell’Inter che cade al Ferraris contro la Sampdoria. Non lo capisce perché la squadra giochi cosi male. Ma di quel brutto gioco è lui il primo responsabile, è lui che è stato chiamato per dare all’Inter identità e idee che proprio non si vedono.

A questo punto, salvo colpi di scena improbabili, per avere l’ufficialità dell’addio e il nome del sostituto (già il terzo allenatore per un’Inter partita con ben altre intenzioni) è solo questione di tempo. I nomi per il dopo De Boer sono sempre gli stessi: Blanc e Bielsa se si cerca un tecnico da ciclo, Pioli o Mandorlini come possibili traghettatori.

“Io vorrei vedere sempre una squadra che scende in campo con personalità e coraggio e invece nel primo tempo oggi non l’ho vista. Abbiamo fatto una prima frazione molto brutta – ha spiegato il tecnico olandese dopo il ko per 1-0 in quel di Marassi contro la Sampdoria -. Credo che sia solo una questione di mentalità, eppure prima della partita ci eravamo detti che avremmo giocato in un modo e invece non abbiamo ripetuto quanto avevamo fatto con il Torino quando eravamo stati molto più disciplinati e dopo eravamo tutti contenti”.

“Il problema- ha proseguito De Boer- è che non deve succedere solo per una partita e credo che il motivo sia da ricercare nella testa e nella mentalità. Vorrei che avessimo sempre coraggio quando abbiamo la palla tra i piedi per giocarla e invece abbiamo fatto nel primo tempo dei lanci lunghi”.

Ma il tecnico nerazzurro punta il dito anche contro alcuni giocatori, senza fare nomi, rei di non aver dato il massimo: “Oggi però devo dire che qualcuno nel primo tempo non ha dato il cento per cento ma al massimo il 70 e questo non si può accettare. Lavorare e giocare per l’Inter è fantastico e bisogna essere orgogliosi di farlo ma non basta dirlo bisogna dimostrarlo ogni partita”. Un De Boer che adesso potrebbe rischiare anche se il tecnico non appare preoccupato.

“Io posso solo lavorare duro per il resto qualunque decisione arriva da altri. Ma sono sicuro che possiamo ancora cambiare questo brutto momento. Dobbiamo migliorare mentalmente: è strano giocare due tempi così diversi ma soprattutto non è accettabile”. Sorridente e soddisfatto invece Marco Giampaolo.

“Il merito va ai calciatori – esordisce il tecnico sampdoriano -che l’hanno giocata da squadra. L’Inter è molto forte sul piano individuale così se non ti aiuti, se non hai senso del collettivo non hai chance e questo l’avevo detto ai ragazzi prima della partita. Serviva l’atteggiamento giusto, dovevamo essere super motivati, super concentrati e super attenti. Soprattutto non lasciare nulla al caso, oggi contavano anche i più piccoli particolari altrimenti in partite così non ha possibilità”. Un successo che rilancia la Sampdoria in classifica e premia la squadra che quest’anno sconfigge una grande per la prima volta.

“Una vittoria che aumenta l’autostima – sottolinea Giampaolo -adesso ognuno di loro si sente più forte. Una vittoria pesante che da linfa al mio lavoro”. L’allenatore sampdoriano ha poi spiegato come è riuscito a preparare in pochi giorni la partita così bene: “Sono stati bravi i calciatori a trovare le linee di passaggio giuste per ingabbiare l’Inter. Avevamo preparato tre cose in settimana che siamo stati bravi a mettere in pratica”.

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