Inter, il problema è la difesa: troppi gol già incassati

MILANO – Dopo il derby l’Inter si è scoperta… indifesa e presuntuosa, due difetti sconosciuti nell’era Inzaghi. Ieri alla Pinetina c’erano solo facce preoccupate, su tutte quelle dei dirigenti, presenti per assistere alla seduta defaticante e poi pranzare con Inzaghi. Non si è trattato di un “summit d’emergenza” perché Marotta, Ausilio e Baccin sono da anni sempre presenti nel post partita, qualunque sia il risultato. È però innegabile che stavolta la chiacchierata con il tecnico per analizzare la sfida abbia avuto un “peso specifico” diverso. Sgombriamo subito il campo dalle voci… folli: Inzaghi non ha la panchina traballante, scomoda o appesa a un filo. Ha firmato due mesi fa un ricco rinnovo ed è saldo. Al tempo stesso però la dirigenza si aspetta che risolva in fretta i problemi difensivi e di atteggiamento che non sono piaciuti contro la Lazio e nel derby.

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Orrori difensivi

Inzaghi e il suo staff hanno rivisto la stracittadina e oggi, con toni decisi, spiegheranno allo spogliatoio cosa non è andato per il verso giusto. Saranno richieste più attenzione e concentrazione nei momenti duri della partita, un atteggiamento più votato alla sofferenza, stop a presunzione e nervosismi, ma soprattutto minore sufficienza nella fase di non possesso. Il 2-1 e il 3-1 del Milan, incassati a difesa schierata, hanno fatto imbestialire l’ex allenatore della Lazio più dell’1-1 regalato da Calhanoglu con un passaggio in orizzontale da Scuola Calcio. Gli 8 gol al passivo in appena 5 giornate, che si aggiungono ai 10 in 5 amichevoli, sono considerati un’esagerazione anche perché sabato nella formazione iniziale non c’era neppure un volto nuovo rispetto al 2021-22. Certi meccanismi dovrebbero essere rodati e invece… A essere diversa forse è la testa: qualche giocatore, sostengono in viale della Liberazione e alla Pinetina, si sente troppo bravo, già arrivato o non scende in campo con l’atteggiamento giusto. Una tendenza da correggere.

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Tutti colpevoli

In questo momento, così, segnare all’Inter è troppo facile: una squadra da scudetto non fa certi regali né ha black out di mezzora che la portano… a uscire dal campo e a subire tre reti. Di certo i gol al passivo non sono colpa solo dei difensori, lontani dal top della condizione e “scossi” dalle voci di mercato (adesso però è chiuso e di rinnovi per Skriniar e De Vrij si parlerà durante e dopo la prossima sosta per le nazionali): è infatti innegabile che anche i centrocampisti e gli esterni non diano una grossa mano in fase di non possesso. E pure Handanovic è un caso con gli 8 palloni raccolti in fondo al sacco a fronte di 22 conclusioni nello specchio, alcune dei tiri-passaggio. Se ogni tanto Samir non fa… il Maignan, cosa che è sempre successa da quando è in nerazzurro, in tempi brevi può esserci la staffetta con Onana.

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E le gambe?

L’atteggiamento della squadra nel suo complesso, dunque, deve migliorare: più personalità e fame, meno timori. Idem la condizione atletica perché i segnali nelle prime 5 giornate non sono stati confortanti: troppi singoli non hanno le gambe sciolte e non durano 90‘. Giocare ogni 72 ore non aiuta a sistemare le cose, ma alla Pinetina da ieri il cartello “lavorare forte e a testa bassa” era ben visibile. Dopo un derby così e con il Bayern alle porte, impossibile fare diversamente.

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