Inter, il peso della terza vittoria “sporca”. Ma l’approccio va rivisto

Per Conte a Torino un successo che vale un altro allungo, anche se come con il Parma e l’Atalanta la squadra l’ha sbloccata solo nel secondo tempo e ha sofferto troppo

Ottava vittoria consecutiva, +9 sul Milan e +10 sulla Juve (che deve recuperare la sfida contro il Napoli), un’altra giornata in archivio nella corsa allo scudetto. I tre punti strappati a Torino pesano, non potrebbe essere altrimenti visto il momento della stagione. Conte, ingabbiato nello skybox, avrà sofferto fino all’ultimo come i tifosi nerazzurri inchiodati davanti al televisore, ma un’altra tappa del percorso della sua Inter è stata superata. Non però senza qualche piccola macchia: ecco, dunque, le note positive e quelle meno del match del Grande Torino, l’azzurro e il nero della 27esima giornata.

CORSA SPEDITA

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Non si può non partire, appunto, dai numeri: le otto vittorie consecutive sono un chiaro segnale ai naviganti e il distacco dalle inseguitrici è la prova di una marcia di cui è difficile tenere il passo. L’Inter corre spedita verso il tricolore e anche il calendario ora sorride ai nerazzurri: Sassuolo (prima della sosta), Bologna e Cagliari possono essere un trittico decisivo per allungare la striscia di successi, non far avvicinare chi sta dietro e allungare ancora di più le mani verso lo scudetto. Contro il Torino, l’Inter ha chiuso un girone intero (partito appunto dalla vittoria all’andata contro i granata, 4-2 in rimonta) con solamente due pareggi (Roma e Udinese) e una sconfitta, sul campo della Sampdoria. Numeri impressionanti, da titolo.

PANCHINA

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La miglior notizia “di campo” del match contro gli uomini di Nicola è arrivata dalla panchina: pedine come Sanchez ed Eriksen sono titolari a tutti gli effetti, poter contare su di loro a partita in corso è manna dal cielo. Soprattutto in un match bloccato come quello contro il Toro. Il cileno si dimostra nuovamente un giocatore capace di fare la differenza, il danese è ormai una certezza. Anche grazie alle mosse nella ripresa, l’Inter ha portato a casa un’altra partita sporca, in continuità con gli ultimi successi contro Parma e Atalanta: i nerazzurri sanno soffrire e anche senza brillare trovano i tre punti. Un segnale preoccupate per le avversarie, considerando anche la prova sottotono di Lukaku e Hakimi.

maggiori difficoltà

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Soffermandoci proprio sulle ultime tre vittorie, il dato che emerge è dunque una sofferenza maggiore nel portare a casa i tre punti rispetto ai successi precedenti. La striscia vincente, ancora in corso, è iniziata con cinque trionfi praticamente mai in discussione: contro Benevento, Fiorentina, Lazio, Milan e Genoa sono arrivati tutti successi con almeno due gol di scarto e segnando sempre nei primi tempi, con addirittura tre gol nei primi dieci minuti (contro il Benevento, nel derby e in casa contro il Grifone). Nelle ultime tre, la musica è decisamente cambiata: tre vittorie di misura, con una sola rete di scarto, e senza segnare nella prima frazione.

SOFFERENZA, MA CONTE GODE

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Parma, Atalanta e Torino hanno avuto le occasioni addirittura per passare in vantaggio nei primi 45’: nelle prime due sfide c’è voluto un super Handanovic (su Kurtic e Zapata), contro i granata solo il palo ha detto di no a Lyanco. E anche una volta in vantaggio, i nerazzurri hanno dovuto sudare: Hernani ha riaperto la sfida del Tardini, la Dea ha spinto alla ricerca del pari, il Toro ha addirittura pareggiato prima della perla di Lautaro. Ma Conte, al netto di qualche scricchiolio, non può che godersi la sua martellante corazzata: le otto vittorie di fila e il solco scavato con chi sta dietro sono due notizie che strappano il sorriso e che fanno dimenticare tutto il resto. Due segnali da scudetto.

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