Inter, il bello di Simone Inzaghi in Europa

MILANO Inzaghi asso di Coppe. Ormai gli indizi sono più di tre per essere considerati soltanto una prova. Nel caso dell’allenatore nerazzurro si va oltre. Ci sono, infatti, i trofei già sistemati nella sua bacheca personale – tre Supercoppe e due Coppe Italia -, ma anche il suo percorso in Champions. È alla sua terza partecipazione consecutiva e si sta avviando alla sua terza qualificazione agli ottavi della competizione. E non c’è nulla di scontato in questi traguardi. Perché la prima volta l’ha tagliato con la Lazio, che non è certo un’abituale frequentatrice dell’Europa più prestigiosa, e figuriamoci poi della seconda fase. L’Inter, invece, era reduce da tre amare eliminazioni ai gironi, prima con Spalletti e poi in due occasione con Conte. Insomma, sembrava che ci fosse un blocco. Beh, in ogni caso, Inzaghi è riuscito a spezzarlo. Agevolato certamente, nella scorsa stagione, da un girone abbordabile. Quello di quest’anno, però, era una sorta di scalata all’Everest, considerato il valore di Bayern e Barcellona. Tanto che nessuno avrebbe scommesso sulla qualificazione della squadra nerazzurra. Invece, battendo a San Siro il Viktoria Plzen, Lautaro e soci passeranno il turno con una giornata di anticipo. 

Inter, al Camp Nou è show anche sui social

Più forte con le più forti

Sin dal sorteggio, comunque, era chiaro che l’avversario con cui giocarsi il secondo posto sarebbe stato il Barca. Il doppio confronto nello spazio di una settimana era già stato segnato con un circoletto rosso. Solo che l’Inter ci è arrivata nel peggiore dei modi, vale a dire dopo due sconfitte consecutive in campionato, contro Udinese e Roma, e quindi anche con la panchina di Inzaghi in potenziale discussione. Invece, ecco la svolta, con la squadra che, nel momento più complicato, ha ritrovato solidità, compattezza e coesione. All’andata, serviva una gara di un certo tipo, ovvero innanzitutto difensiva. Al ritorno, invece, dentro la bolgia del Camp Nou, ecco la qualità di gioco e la personalità che hanno spinto i nerazzurri ad arrivare ad un passo dalla vittoria. Beh, guardando i precedenti non avrebbe dovuto sorprendere. Perché le migliori gare europee con Inzaghi, l’Inter, le ha disputate proprio contro gli avversari di maggiore spessore. Nella scorsa stagione, per intendersi, i nerazzurri hanno giocato alla pari sia contro Real Madrid sia contro Liverpool. È vero che hanno perso 3 sfide su 4, ma la vittoria è arrivata ad Anfield e soprattutto Merengues e Reds si sono poi ritrovati in finale. Un’altra prova? Beh il 3-1 al Borussia Dortmund dell’ultima Lazio di Simone: senza quella vittoria, non ci sarebbe stata la qualificazione.

L’Inter è di nuovo una squadra

20 milioni in più

Inzaghi, alla fine, ha fatto un favore anche a Zhang, che dagli Usa ha festeggiato via social, ma domenica, per la sfida con la Salernitana, sarà in tribuna a San Siro. Insieme alla qualificazione agli ottavi, infatti, nei forzieri nerazzurri possono entrare una ventina di milioni in più, tra premio per il passaggio alla seconda fase, incremento del market tool e potenziale record d’incasso per il match in casa. Insomma, sarebbe ossigeno puro per le casse del club. Ma non certo per fare mercato a gennaio, semmai per affrontare la questione rinnovo per Skriniar con argomenti più solidi. Già la prossima settimana è previsto un incontro con l’entourage del giocatore. L’Inter farà la sua offerta, che sarà inevitabilmente inferiore a quello che ha messo sul tavolo il Psg già la scorsa estate (9,5 milioni bonus compresi), ma che comunque porterebbe lo slovacco a livello degli ingaggi più ricchi della rosa, ovvero quelli di Lautaro e Brozovic, che, come parte fissa, portano a casa rispettivamente 6,2 e 6,5 milioni di euro. 

Moratti: “Onana simpaticissimo e perdere Skriniar sarebbe un peccato. Su Inzaghi…”

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