Inter, Icardi si confessa a Trezeguet: «Un onore la fascia di Zanetti. Mourinho il migliore»

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Inter, Icardi si confessa a Trezeguet: «Un onore la fascia di Zanetti. Mourinho il migliore»
© Inter via Getty Images

Il centravanti argentino intervistato dall’ex bianconero nella seconda puntata di  ‘9 – Vita da bomber’

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Il centravanti argentino intervistato dall’ex bianconero nella seconda puntata di  ‘9 – Vita da bomber’

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MILANO – Da bomber a bomber, Icardi si confessa a Trezeguet«Prendere una fascia così, in una squadra come l’Inter, una fascia che ha avuto Zanetti, non è un peso ma un grande onore per me. Il capitano non è solamente quello che porta la fascia: è la testa di un gruppo, di una squadra di 25 giocatori – ha detto il centravanti argentino nel corso di una intervista di David Trezeguet nel secondo appuntamento del nuovo format ‘9 – Vita di bomber’, in onda su a Premium Sport -. Fuori posso dire di essere una persona molto seria, molto professionale e faccio tutto quello che si può fare per fare bene in questi anni di carriera». Su chi sia il miglior allenatore al mondo Icardi ritiene che «in questo momento parlano le vittorie e i trofei e penso che fra Guardiola e Mourinho ci sia questo derby, che dalla Spagna adesso si è spostato in Inghilterra. Chi mi piace di più? Per le mie caratteristiche dico Mourinho, che ha vinto tanto qua, ha fatto la storia dell’Inter ed è tifoso interista. È uno che mi piace. Ma posso dire che ho visto da vicino Guardiola ed è un fenomeno anche lui». Il difensore più tosto incontrato? «Mi ricordo una partita, Sampdoria-Inter, a Marassi: è stato Juan Jesus quello che mi ha colpito un po’ di più. Anche a palla lontana lui mi dava i calci. Mi ha colpito il suo atteggiamento, non so perché ma mi ha colpito. Però nel calcio moderno oggi sono tutti grandissimi difensori, tutti bravi». Infine Icardi manda un messaggio per i bambini sul bello del calcio: «A volte è maggiore la voglia del genitore che il figlio diventi calciatore, rispetto alla voglia stessa del bambino, che poi finisce per allontanarsi dal calcio per colpa di questa pressione. Secondo me i bambini devono giocare a calcio per divertimento perché devono divertirsi come ho fatto io. A me non è mai stato imposto nulla: ho cominciato per divertimento. Poi, quando si diventa più grandi, se si hanno delle qualità ci si deve rendere conto che si può fare del calcio un lavoro e comportarsi di conseguenza».

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