Inter, Icardi: «Nuovo allenatore? Sono cose della società». Vecchi: «Serve fiducia»

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Inter, Icardi: «Nuovo allenatore? Sono cose della società». Vecchi: «Serve fiducia»
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Il capitano nerazzurro: «C’è poco da dire, in questo momento ci va tutto male»

LA CRONACA DEL MATCH

LA CURA – Cosa serve per ritrovare la normalità? «Saperlo, lo faremo subito. Serve un cambiamento, sicuramente, da parte di tutti per fare bene. Noi scendiamo in campo per fare bene ma ,poi, ci capitano questi episodi in cui ci va tutto storto. Noi vogliamo andare in campo per fare bene per tutto il gruppo, per tutti». C’è ancora speranza di passare il turno? «Lo dirà il campo, noi dobbiamo giocarcela finché possiamo. Dobbiamo giocarcela e fare bene».

FOTO: ICARDI NON BASTA

CAMBIO ALLENATORE – Con il cambio dell’allenatore, Ausilio ha detto che non avete più alibi e responsabilità maggiori. «Io penso che nel calcio paga sempre l’allenatore, perché è impossibile mandare via 25 giocatori e, purtroppo, paga lui». Il fallimento di De Boer è anche un fallimento vostro? «Io ho sempre detto questo, il mio pensiero è che quando va via un allenatore il perché è nella squadra che non ha dato il massimo e non ha fatto bene. Adesso vediamo, abbiamo mister Vecchi e lavoreremo con lui e, poi, la società vedrà cosa fare». Chi ti aspetti? «Queste sono cose della società, io non posso dire niente».

VECCHI – «Abbiamo fatto una prestazione di alto livello dal punto di vista dell’ordine e dello spirito, contro una squadra che abbina fisicità a un buon palleggio, abbiamo dato tanto sotto l’aspetto fisico, dobbiamo metterci più qualità e volume di gioco», spiega Stefano Vecchi al debutto sulla panchina nerazzurra. In vista della sfida con il Crotone di domenica, il tecnico imprime fiducia alla squadra: «Non ho avuto molto tempo per lavorare dal punto di vista tattico e mentale, ci sarà poco tempo anche per domenica. Dal punto di vista psicologico abbiamo cercato di darci coraggio già oggi e lo abbiamo visto come i ragazzi sono scesi in campo. Questa squadra è piena di qualità, ora bisogna solo riuscire a trasmettere un po’ di fiducia altrimenti anche il minino errore ti condanna come oggi. Bisogna uscire da questa negatività e trovare un po’ di collettivo per gestire meglio le gare».

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