MILANO – Se Lautaro è il marchio più riconoscibile sui primi due successi in campionato dell’Inter, subito a ruota va evidenziato l’apporto decisivo arrivato dalle corsie laterali. Oggi contro la Fiorentina Simone Inzaghi si aspetta conferme anche in questo senso, dopo che gli esterni hanno messo lo zampino in tre dei quattro gol segnati dai nerazzurri nei primi 180’. Dumfries ha servito l’assist a Lautaro contro il Monza e poi ha segnato contro il Cagliari; Dimarco invece ha mandato in rete l’argentino chiudendo il match alla Domus Arena. A tutti gli effetti un’arma in più per una squadra che fino a questo momento si è affidata all’usato sicuro, in attesa di inserire gradualmente i volti nuovi nelle prossime settimane. A San Siro contro i viola dal primo minuto toccherà ancora a Dumfries sulla destra e a Dimarco sulla sinistra, con particolare attenzione ai loro movimenti da parte di Inzaghi anche alla luce di quanto sottolineato alla vigilia: «La sfida si deciderà sulla fasce. Sono fondamentali per entrambe le squadre e noi dovremo essere bravi a coprire il campo».
Inter a tutto campo
Le parole del tecnico si riferiscono non solo al contributo decisivo in chiave offensiva, ma anche all’importanza tattica degli esterni quando c’è da organizzare le coperture difensive aiutando la squadra. Non a caso, grazie all’apporto collettivo, i nerazzurri sono entrati in questo nuovo turno di campionato come l’unica compagine in grado di non subire gol. Il rendimento sulle corsie andrà analizzato anche sul piano della continuità, su cui Dumfries nell’ultima annata ha manifestato qualche difetto mentre a vele spiegate Dimarco (dalla stagione 2021/2022) è diventato l’esterno nerazzurro che ha partecipato a più gol in tutte le competizioni: 20 in totale, con 8 reti e 12 assist.
Inter, dietro scalpitano
In più, nel momento in cui Inzaghi dovesse aver bisogno di concedere riposo agli esterni o variare le loro caratteristiche in campo, la panchina proporrebbe soluzioni all’altezza con Cuadrado a destra e Carlos Augusto sul versante mancino. Da un lato il colombiano vanta una lunga esperienza sul piano internazionale, dall’altro il brasiliano ha evidenti margini di crescita. Fin qui per entrambi un impiego speculare, con 42 minuti a testa contro Monza e Cagliari, in attesa che arrivi una chiamata anche oggi a partita in corso per provare a lasciare un segno. Quando gli occhi si concentrano sulle fasce, di certo a Inzaghi non manca la possibilità di scegliere.

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