Inter, è qui la festa! E ora l’euroderby in semifinale col Milan

I nerazzurri pareggiano il ritorno dopo il successo 2-0 all’andata a Lisbona ed entrano tra le prime quattro d’Europa

Dopo 13 anni, l’Inter è di nuovo in semifinale di Champions dove sfiderà il Milan. Sarà un euroderby avvincente nel quale i nerazzurri proveranno a vendicare i due persi nel 2002-03 e nel 2004-05. Dopo il 2-0 in Portogallo, gli uomini di Inzaghi pareggiano 3-3 contro il Benfica e, pur non facendo una passeggiata, meritano ampiamente il passaggio del turno. Di certo la prestazione offerta, per concretezza offensiva, attenzione e determinazione, è assai diversa rispetto alle ultime in campionato. L’Inter, insomma, continua ad avere due volti, ma in Europa funziona perché Brozovic per una notte torna quello dei giorni d’oro e Lautaro, oltre a interrompere un digiuno che durava dal 5 marzo, migliora un po’ le sue statistiche nella coppa più prestigiosa. Contro il Milan sarà una doppia… battaglia, ma dopo un punto conquistato nelle ultime 5 giornate di campionato, il segnale lanciato dai nerazzurri è importante.

Eurogol Barella

—  

Inzaghi inizia con la stessa formazione che ha espugnato 8 giorni fa il Da Luz, ovvero con Lautaro e Dzeko in avanti più i “rissosi” Brozovic e Onana titolari. Schmidt risponde confermando dieci undicesimi dell’andata: l’unica novità è il rientrante Otamendi al posto dello squalificato Morato. L’Inter, trascinata dalla sua gente, approccia bene l’incontro: la squadra non si schiaccia nonostante la pressione del Benfica, difende in modo compatto aiutata pure dagli attaccanti e mostra coraggio quando ha campo a disposizione. Lautaro spreca con un passaggio sbagliato a Dimarco un’ottima ripartenza, ma alla seconda occasione i nerazzurri fanno centro: Dzeko vince un contrasto a metà campo con Otamendi, il Toro perfeziona il recupero del pallone, duetta con Barella che, arrivato in area, mette a “sedere” Antonio Silva e disegna un sinistro a giro che si insacca all’incrocio dei pali. Per il sardo, capace di segnare anche all’andata l’1-0, è l’ottavo centro del 2022-23, record di marcature stagionali in carriera. L’ultimo centrocampista nerazzurro a segnare tre reti in un’edizione della Champions era stato Sneijder, nel 2009-10. Un bel precedente visto come è terminata quell’annata.

Reazione Benfica

—  

Il Meazza è una bolgia e i portoghesi, già scossi da tre ko di fila, accusano il colpo. La loro prima conclusione arriva al 30′, su punizione da 25 metri di Grimaldo, ma Onana è attento e in tuffo disinnesca il pericolo. Del Cerro Grande annulla giustamente una rete a Lautaro che si aiuta con una spinta su Gilberto per segnare. Il Benfica trae linfa dallo scampato pericolo e trova il pareggio con una zuccata di Aursnes su cross di Rafa Silva: Darmian tiene in gioco Rafa Silva, autore del cross, Dumfries non chiude sul norvegese e il match si riaccende improvvisamente, anche perché l’Inter “sente” subito la paura e abbassa il baricentro di una decina di metri. I fantasmi del campionato tornano ad aleggiare nella testa di Brozovic e compagni che lasciano palleggiare gli avversari fino alla loro trequarti. Aspettano l’intervallo come un pugile che ha subìto un brutto colpo e attende la fine del round provando a limitare i danni. Il duplice fischio dell’arbitro spagnolo arriva con il punteggio ancora sull’1-1 e Inzaghi può respirare.

Mossa Schmidt, ma il Toro…

—  

Il Benfica rientra dagli spogliatoi con una squadra ancora più offensiva perché Schmidt inserisce David Neres togliendo il terzino Gilberto. Aursnes va in difesa, sulla destra, e i portoghesi suonano la carica con un 4-2-3-1 arrembante nel quale l’ex Joao Mario si sposta a sinistra nel terzetto dei trequartisti. L’Inter dimostra di esserci con un tiro di poco fuori di Lautaro, ma deve guardarsi le spalle e pensa soprattutto a evitare le imbucate centrali. Il possesso palla delle Aquile diventa ancora più marcato (70% al 15′) e il match lo prendono in pugno i portoghesi, con gli uomini di Inzaghi che usano solo i lanci lunghi, rinunciando a giocare. I nerazzurri sembrano destinati a una seconda frazione di sofferenza e invece, dopo aver sciupato una buona occasione con Dzeko, segnano il 2-1 con Lautaro. Merito di Dimarco che detta il passaggio in profondità per Mkhitaryan, ottiene il triangolo e mette al centro un pallone che il Toro deve solo spingere in rete. San Siro esplode e vibra come nelle notti magiche, con la squadra che sfiora il 3-1 con Dimarco. Di nuovo avanti di tre reti nel doppio confronto, Inzaghi fa tutti insieme tre cambi: dentro Calhanoglu, Lukaku e Correa per Barella, Dzeko e Lautaro, mentre Gonçalo Guedes rivela Gonçalo Ramos. Il Benfica però non c’è più e Correa si inventa un rete pazzesca, quella del 3-1, con un destro a girare dall’interno dell’area. Non segnava dal 29 ottobre: incredibile, ma vero. Per il finale entrano anche Gosens e D’Ambrosio, ma ormai l’incontro è finito e la qualificazione al sicuro. Neres timbra il palo, Antonio Silva e Musa trovano i gol del 3-3, ma il Meazza già festeggia e si prepara al derby in semifinale contro il Diavolo.

Precedente Haaland, rigore sbagliato e gol: il City elimina il Bayern e trova il Real in semifinale Successivo Novità per Udinese-Napoli: il Ministero dispone richieste speciali per il match