Inter e Nazionale, giorni caldi per il “vincitutto” Oriali

Dopo lo scudetto al fianco di Conte, l’Europeo con Mancini. ll futuro del dirigente verrà deciso a breve negli incontri con Marotta e Gravina

Lele è quello accanto all’allenatore che vince. Dopo lo scudetto con Conte, ecco l’Europeo con Mancini. Il comune denominatore è Gabriele Oriali, ombra in panchina dell’allenatore, ma anche molto di più. Lele non fa certo miracoli. Però dove c’è lui, c’è un gruppo sano e unito. La base per ogni successo di squadra. First team technical manager nell’Inter e “semplice” team manager in Nazionale, il campione del Mondo ’82 si sdoppia da anni e ora si gode un po’ di vacanza. Ma a breve ci sarà da definire il suo doppio futuro.Lo scorso anno, durante la pandemia, aveva rescisso il contratto con la Figc, salvo poi firmare un vincolo annuale su pressione di Mancini. Intesa appena scaduta, ma si lavora per rinnovarla fino al Mondiale del Qatar, che si svolgerà dal 21 novembre al 18 dicembre 2022.

Scadenza

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Proprio nel ’22 scade anche il contratto con l’Inter. Ci sarebbe ancora un’altra stagione, ma da quel 23 maggio scudettato – quando Oriali è andato diretto dal Meazza in festa al raduno dell’Italia a Coverciano – diverse cose sono cambiate nel mondo nerazzurro. In primis non c’è più Conte, che con Lele ha un rapporto strettissimo. Ma il dirigente non è ‘contiano’, bensì interista nel midollo. Tanto che già prima era stato prezioso nei trionfi al fianco dello stesso Mancini e di Mourinho, con tanto di Triplete. E allora una delle discriminanti potrebbe essere la gestione della Pinetina, che Oriali (ma anche lo stesso Conte) aveva “blindato” per proteggere la squadra.

Pinetina

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A breve ci sarà l’incontro con l’a.d. Marotta, l’uomo che nel 2019 lo ha chiamato all’Inter – a prescindere dal successivo arrivo di Conte – per insegnare il senso di appartenenza interista. Perché si vada avanti insieme, più di una cosa dovrà incastrarsi. A partire dal fatto che a Oriali potrebbe essere proposto un ruolo diverso, senza più presenza in panchina, dove pure sarebbe d’aiuto anche a Inzaghi, nuovo dell’ambiente. Uomo schietto, poco propenso ai compromessi, se vogliamo ‘scomodo’ in un mondo pieno di signorsì, Lele potrebbe anche non accettare. La Pinetina è casa sua, il metodo di lavoro ha sempre pagato. Se capisse di non sentire suo il nuovo abito, non è certo uno che rimane attaccato alla poltrona. Anche se dall’Inter filtra che, almeno nel breve, non verrebbe sostituito. Malgrado sia già circolato il nome di Riccardo Ferri.

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