Inter, è fuga scudetto: vince a Parma e va a +6 sul Milan

Primi 45’ difficili, in avvio di ripresa Sanchez segna una doppietta (nel bis assist di Lukaku). Inutile il destro di Hernani, per D’Aversa è notte fonda

Un match complicato, ma che alla fine consegna all’Inter tre punti “da fuga” nel segno di Sanchez, decisivo al Tardini con una doppietta contro un buon Parma che rimane laggiù a quota 15, a -5 dal Torino terzultimo e a -6 dal Cagliari, al momento prima squadra salva. Inutile l’1-2 di Hernani al 71’, così Conte può volare con 59 punti in classifica lasciando il Milan a 53: campionato già concluso? Certo che no, tuttavia i nerazzurri mandano un segnale pesante alla concorrenza e possono tornare ad Appiano Gentile con un sorriso grande così (e senza squalificati in vista di lunedì, quando al Meazza arriverà l’Atalanta).

Out il Toro, c’è Sanchez

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Formazioni. Rispetto alla vigilia non ci sono sorprese per Conte, che in attacco lancia Sanchez accanto a Lukaku con Lautaro che va inizialmente in panchina (per il Toro spazio nel finale al posto del cileno). In mediana torna Hakimi sulla destra (contro il Genoa era squalificato), per il resto tutto confermato con Perisic a sinistra, Brozovic in regia e Barella ed Eriksen ai lati. In difesa, davanti ad Handanovic, ci sono Skriniar, De Vrij e Bastoni. Dall’altra parte D’Aversa – che rinuncia a Nicolussi Caviglia, Cornelius, Zirkzee, Gervinho e Conte – nel suo 4-3-1-2 sceglie Sepe in porta, Osorio, Valenti, Bani e Gagliolo in difesa. A centrocampo Hernani, Brugman e Kurtic con Kucka alle spalle di Man e Karamoh. L’arbitro è Fabrizio Pasqua della sezione di Tivoli.

Ok Handanovic e Sepe

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La partenza è nerazzurra, il primo squillo arriva al 2’ con Lukaku che serve Hakimi all’interno dell’area, palla in mezzo ma Sepe devia con la manona. Al 6’, dall’altra parte, timide proteste del Parma che con Man reclama il rigore per un presunto fallo di Barella: controllo al Var, niente di illegale e si riparte. Il possesso è dell’Inter, ma al 15’ è il Parma ad avere la prima, vera chance della gara: cross di Hernani, stacco di Kurtic e il connazionale Handanovic c’è e respinge. Servono altri 15’ per il primo tentativo di Conte, che arriva con Eriksen. O meglio, con il suo mancato tap-in: Lukaku a centrocampo, filtrante per Hakimi, bravo a superare Valenti e a metterla dentro; Sepe non ci arriva, nemmeno il danese in anticipo rispetto al pallone. L’Inter alza il ritmo, la partita diventa intensa e prima Skriniar e poi Perisic sfiorano il vantaggio trovando il muro di Sepe (bravissimo) e Valenti. È ancora l’Inter che ci prova, al 38’ tocca a Lukaku: Barella lavora in mediana, dentro per Brozovic e poi per il belga, il cui destro non crea particolari problemi a Sepe, reattivo con il suo piattone. Nel finale un brivido per parte, sempre di testa, con Lukaku e Man: palla fuori. Si resta quindi sullo 0-0, tutti negli spogliatoi dopo 3’ di recupero.

Il Niño bussa due volte

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Nell’intervallo D’Aversa toglie Man (non al meglio dopo lo scontro con Bastoni nel primo tempo) e dà fiducia a Mihaila. Conte non invece non cambia, neanche in attacco. E ha ragione, perché al 55’ Sanchez supera Sepe con il sinistro (non proprio impossibile): Inter avanti e partita che cambia. Il Parma sembra non reagire, poco dopo Perisic sfiora lo 0-2 mandando alto da ottima posizione. Il raddoppio è nell’aria e, puntuale, arriva al 62’: ancora con il Niño Maravilla, che con il piattone chiude una grande azione di Lukaku “alla Lukaku”, strepitoso a portarsi dietro mezzo Parma e a servire il compagno face to face con Sepe. Poi spazio ai cambi: D’Aversa sceglie Pezzella, Inglese e Busi (out Gagliolo, Valenti e Kucka), Conte inserisce Vidal per Eriksen. Al 71’ il Parma la riapre: ottimo Pezzella sulla sinistra, Hakimi si oppone male e dall’altra parte Hernani è bravissimo ad anticipare Perisic e a battere Handanovic con un destro al volo. Match riaperto, ma non basta (dentro anche Pellè, all’esordio). Alla fine vince Conte, che non si ferma in questa corsa per lo scudetto. Per il Parma, invece, appuntamento a domenica per una trasferta (a Firenze) da non fallire.

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