Inter, Dzeko garanzia europea

In attesa di firmare magari già domenica a Udine il gol numero 100 in Serie A, nel pomeriggio di Plzen Edin Dzeko si è confermato il bomber europeo che serviva all’Inter. Era stato lui, la scorsa stagione, a firmare le reti che nelle partite casalinghe contro lo Sheriff e lo Shakhtar avevano regalato sei punti e spalancato le porte degli ottavi di finale di Champions ai nerazzurri. È stato di nuovo lui martedì a certificare l’affermazione contro il Viktoria firmando l’1-0 e servendo a Dumfries l’assist del raddoppio. Con Lukaku out dal 28 agosto, il piede del bosniaco non è tremato nel momento più delicato della stagione e il successo ottenuto pur contro un’avversaria sulla carta più debole, ha messo la formazione di Inzaghi in condizione di presentarsi alla doppia sfida con il Barcellona (4 e 12 ottobre) con intatte possibilità di giocarsi il secondo posto nel girone. La formazione di Xavi sarà un ostacolo complicato da superare, ma intanto il tecnico ex Lazio avrà recuperato Big Rom. E in più ci sarà pure… l’usato sicuro Dzeko, uno che non tradisce quando c’è bisogno di lui.

Dzeko e Dumfries rilanciano l'Inter: Inzaghi riparte in Champions League

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Dzeko e Dumfries rilanciano l’Inter: Inzaghi riparte in Champions League

Dzeko, quanta voglia

Che Edin avesse voglia di vivere una stagione importante lo ha fatto capire nel precampionato, quando si è presentato in anticipo in ritiro, rinunciando a qualche giorno di ferie. In quel momento, nonostante Lukaku fosse già tornato a indossare la maglia nerazzurra, c’era ancora la possibilità che Dybala si trasferisse alla Pinetina, ma perché l’operazione si concretizzasse, era necessaria la partenza, anche a parametro zero, del bosniaco ex Roma. Con il “taglio” delle vacanze il centravanti ha fatto capire che non aveva nessuna intenzione di preparare le valigie con un anno d’anticipo sulla scadenza del contratto e la società ha sottolineato la sua volontà di tenerlo confermandogli la maglia numero 9, che Big Rom si sarebbe ripreso volentieri. Dopo anni in cui è sempre stato titolare inamovibile, Dzeko ha accettato il ruolo di riserva e si sta adattando alla nuova realtà. Ha segnato l’inutile gol del 2-3 nel derby, ma in Boemia la sua rete, la numero 51 nelle coppe europee con le maglie di Zeljeznicar Sarajevo, Teplice, Wolfsburg, Manchester City, Roma e Inter (10 le ha realizzate in 9 gare contro il Viktoria Plzen…), è stata di una pesantezza assai maggiore.

Inter, il futuro

Il ritorno di Lukaku sulla carta ridurrà il minutaggio di Dzeko che però in questo momento è l’attaccante più affidabile a livello europeo. Non lo dice solo il rendimento della scorsa stagione nel girone di Champions, ma tutta la sua carriera. Soprattutto se paragonata ai numeri di Lautaro Martinez che nella coppa dalle Grandi Orecchie è solo a quota 7 centri e non trova la via della rete a San Siro da quasi tre anni. Ecco perché non va escluso che insieme al belga, magari già contro il Barcellona, trovi spazio questo trentaseienne di Sarajevo, arrivato pagando alla Roma un indennizzo da 1,8 milioni. Già nel 2021-22 con le sue prodezze ha regalato al club di viale della Liberazione i 9,6 milioni che la Uefa paga in caso di passaggio agli ottavi. Se ci riuscisse anche quest’anno…

Viva Dzeko, l’uomo che risolve i problemi dell’Inter

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