Inter, dietro le quinte dell’affare Lukaku: parla l’avvocato Ledure

L’esperto di diritto dello sport che ha affiancato Big Rom nella trattativa tra Blues e nerazzurri al posto dell’agente Pastorello: “Affare impossibile senza il cambio di proprietà al Chelsea. Romelu voleva solo l’Inter”. Il taglio all’ingaggio? “Meno di quanto si pensi”…

I retroscena e i risvolti del “colpo di mercato finora più clamoroso”, direttamente dalle parole di chi lo ha condotto e portato a termine in prima persona. A parlare è l’avvocato Sebastién Ledure, che in una lunga intervista al quotidiano belga La Libre ha fatto luce sui motivi e sulla trattativa che hanno riportato Romelu Lukaku a Milano per vestire nuovamente la maglia nerazzurra. L’esperto di diritto dello sport che cura gli interessi di Big Rom ha parlato di tutto, a partire dal proprio ruolo in un affare che – ha rivelato – “non sarebbe stato possibile senza il cambio di proprietà al Chelsea”. Ledure ha poi ribadito che “tutto è nato dal desiderio di Lukaku” e che “la trattativa vera e propria è partita solo al termine della stagione”.

BRACCIO DESTRO

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“Conosco Romelu da cinque anni, così come sua madre”, ha esordito Ledure spiegando come sia iniziato il sodalizio con Big Rom. “Lui iniziò a porsi determinate questioni e sua madre ne parlò in banca, così entrammo in contatto. Ci incontrammo due o tre volte, dopodiché lei mi propose di incontrare i suoi figli e, a poco a poco, Romelu iniziò a prendere fiducia. Al tempo, aveva già deciso di separarsi da Mino Raiola per affidarsi a Federico Pastorello. Ma – ha chiarito Ledure – il fatto che quest’ultimo non sia stato coinvolto nella trattativa tra Inter e Chelsea non significa nulla. Romelu ha voluto così a causa dello stretto legame tra Pastorello e la vecchia proprietà del Chelsea. Semplicemente, non ha voluto correre il rischio che qualche conflitto d’interessi potesse interferire con la trattativa per il ritorno all’Inter, tutto qui. In fondo – ha osservato Ledure – non è più una novità che certi affari siano seguiti da legali ed esperti di diritto. Al contrario, sta diventando una tendenza tra i giocatori d’élite. Lo hanno fatto Mbappé e Griezmann, prima ancora Hazard e De Bruyne. Anche Neymar può contare su un entourage di decine di persone che lavorano per lui curando i diversi aspetti di qualsiasi operazione”.

I RETROSCENA

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Addentrandosi nei dettagli, Ledure ha chiaramente parlato di “una trattativa decisamente complicata. All’inizio, nessuno pensava che potesse andare in porto. Come può essere che un giocatore venduto per più di 100 milioni possa tornare un anno dopo nello stesso club che non ha i soldi per riacquistarlo? Come se non bastasse, bisogna ancora considerare che, dopo l’affare della scorsa estate, le relazioni tra l’Inter e la vecchia proprietà dei Blues si era fatta piuttosto tesa. Senza il cambio di proprietà avvenuto al Chelsea, dubito che l’affare si sarebbe potuto anche solo ipotizzare”. A favorire il ritorno di Big Rom a Milano, rivela ancora Ledure, è stato anche il buon rapporto tra i nuovi proprietari dei Blues e Roc Nation, l’etichetta americana di Jay-Z che ha tra i propri clienti anche Lukaku. “Il fatto che si conoscessero e che abbiano una buona relazione ha senz’altro contribuito a rendere la trattativa amichevole e più sciolta”.

IL CHIARIMENTO

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Ledure sfata poi il mito secondo cui sia stata la famosa intervista concessa a Sky a provocare la rottura tra Lukaku e Tuchel, innescando di conseguenza i primi contatti tra il belga e l’Inter per imbastire il clamoroso ritorno. “Quelle parole venivano dal cuore e può essere che siano state maldestre. È frutto di un’iniziativa personale, che senza dubbio non prenderebbe nuovamente. Ne ha subito le conseguenze per il resto della stagione contaminando il clima di lavoro quotidiano. Ma mi ha fatto capire che, avendo raggiunto i 29 anni ed essendo all’apice della propria carriera, non poteva permettersi di perdere tempo e rischiare di gettare un altro anno. Non è un segreto che Romelu non fosse sulla stessa lunghezza d’onda del suo allenatore, ma le trattative per riportarlo a Milano sono iniziate solo a fine stagione”. Quali sono state le tappe della trattativa? “Qualche incontro di persona tra maggio e giugno, ma il più è stato fatto al telefono o in videoconferenza. È stato necessario avanzare passo per passo, muovendo le pedine con intelligenza”.

SINERGIA

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Quello di Ledure è stato un lavoro in perfetta sinergia con lo stesso Lukaku. “Abbiamo una linea diretta, è sempre stato al corrente di ogni evoluzione e ha partecipato di persona alle riunioni più importanti. Nella mia filosofia c’è bisogno della massima trasparenza con il giocatore, perché in definitiva è lui che deve avere il controllo della situazione”. Ledure fa luce anche sui sacrifici e gli sforzi concreti fatti da Big Rom, a partire dal considerevole taglio all’ingaggio. “Ha sicuramente fatto delle rinunce in termini economici, ma molte meno di quanto sostenga la stampa. Ho letto che si sarebbe ridotto lo stipendio di un terzo o addirittura della metà, ma è falso. Lukaku sarà il giocatore più pagato della Serie A, ciò non toglie che tutte le parti in causa abbiano fatto delle concessioni. D’altra parte, il mio lavoro è fare gli interessi del giocatore, non certo quelli del Chelsea o dell’Inter”. Ledure glissa sulla cifra pagata dai nerazzurri per il prestito secco di un anno (“dovreste chiedere ai due club coinvolti, ma si tratta di una cifra adeguata con le tariffe di un prestito”). Ledure svela anche che l’Inter non era certo l’unica squadra interessata a offrire una via di fuga a Big Rom, “ma non farò nomi e ad ogni modo non si è mai arrivati a trattare con nessuno che non fosse l’Inter. Romelu ha sempre avuto le idee chiare, l’unico suo desiderio era quello di tornare a Milano”.

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