Inter, del rinnovo di Brozovic si parlerà a fine mercato

Il croato andrà in scadenza tra un anno, ma il mercato è cambiato e i club non si faranno più “ricattare” con richieste folli

Marcelo Brozovic resta centrale nel progetto nerazzurro, ma il mondo al tempo del Covid è cambiato e del rinnovo del croato (contratto in scadenza tra un anno) si parlerà soltanto a fine mercato. L’Inter si espone al rischio di perdere Epic a zero tra dodici mesi, ma in questo momento – come peraltro fatto da altri club – è più importante mandare un messaggio forte ai giocatori e ai loro procuratori perché capiscano che certi eventuali “ricatti” non saranno più accettati. Pena la sopravvivenza stessa delle società.

Nessuna follia

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La situazione è nota. Brozovic attualmente guadagna 3,5 milioni a stagione. Da qualche mese lo rappresenta il padre Ivan, che presumibilmente chiederà un aumento, forte anche dei 5 milioni (4,5 per il primo anno) garantiti a Calhanoglu. L’Inter è pronta a discuterne, sa che Brozovic – vicino a essere sacrificato in due occasioni nei giorni scorsi – è una pedina fondamentale per far girare la squadra di Simone Inzaghi. Però non verranno fatte follie, anche perché oltre agli 80 milioni di attivo la proprietà ha imposto un taglio del costo del lavoro del 15-20%. Tra rinnovo e addio a zero tra un anno, sembra improbabile la terza via, quella della cessione in questa sessione di mercato. Sia per l’importanza tattica (Brozo non ha un vero vice, a meno di non adattare Sensi, mentre Agoume è ancora acerbo) sia per l’assenza di un’offerta congrua. Di sicuro Marcelo è tornato dalle vacanze con l’atteggiamento giusto, come conferma anche il post in cui prende in giro Barella, suo compagno di camera e di reparto.

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Anche gli altri

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La stessa filosofia sui rinnovi verrà applicata anche agli altri big con una scadenza ravvicinata. Pure Perisic ha un vincolo soltanto fino al giugno 2022, ma età (32 anni) e ingaggio pesante (5 milioni) portano a pensare che le parti si saluteranno tra dodici mesi. A meno che il croato non accetti una riduzione dell’ingaggio da spalmare su due o tre stagioni. Diverso il discorso per Barella e Lautaro, ben più giovani e ambiti rispetto a Perisic. Un adeguamento è indispensabile (entrambi guadagnano 2,5 milioni), ma il loro contratti scadranno nel 2023. Se ne parlerà con calma.

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