Inter, Correa più Lautaro: la caccia al Napoli riparte dagli argentini

Oggi con lo Spezia, ma pensando anche a Roma e Real Madrid, caccia alla quarta vittoria di fila con la coppia di sudamericani a guidare l’attacco. Barella verso la panchina

Con la formula Napoli per andare a prendere il Napoli. E per gestire le forze al meglio. Simone Inzaghi, il teorico del turnover, è passato alla pratica.

Alternanza

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La rotazione è diventata legge, a maggior ragione lì davanti. Tutti gli indizi vanno nella stessa direzione: per la quarta partita consecutiva, dalla sosta in poi, l’Inter cambia la coppia offensiva. Lautaro vicino a Correa, Inzaghi se la gioca così contro lo Spezia. È la coppia che ha sconfitto il Napoli, di fatto lanciando in orbita i nerazzurri, riaprendo i ragionamenti scudetto, aumentando notevolmente la dose di autostima dentro il gruppo.

Lo Spezia oggi, poi Roma e Real Madrid. Impossibile non guardare oltre il naso e pensare a quel che sarà oggi ma anche lungo tutta la settimana. Ecco perché è logico pensare che a Dzeko venga concesso un turno di riposo, in considerazione dei prossimi due impegni. Ma il ragionamento dell’allenatore è a 360 gradi. L’alternanza del duo d’attacco sarà costante lungo tutta la stagione, specie nelle settimane – e saranno tante anche a gennaio, tra Supercoppa e Coppa Italia – in cui gli impegni da fronteggiare sono molteplici. In fondo, va così da quando il Tucu ha superato i problemi fisici, ovvero dal match con l’Udinese in poi. Da quel giorno – era il 31 ottobre – sono passate sette partite e solamente tra Sheriff e derby Inzaghi ha confermato la stessa coppia d’attacco.

Cambia così

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Appiano come un laboratorio, allora. Perché se è vero che l’impostazione complessiva di squadra non cambia, a prescindere dagli uomini impiegati, è altrettanto certificato come alcuni aggiustamenti siano necessari. Con Correa e Lautaro in campo, dunque senza Dzeko, muta il modo di impostare l’azione dell’Inter. C’è un’opzione in meno, ovvero il pallone alto al quale ogni tanto si appoggia l’Inter in costruzione, se pressata. Dovrà essere brava l’Inter a…non aver bisogno di alzare la palla: in questo senso, Bastoni in zona centrale unito a Brozovic e Calhanoglu in coppia in mezzo al campo vengono in soccorso. Altro punto: con Correa al posto di Dzeko cambia anche lo sviluppo della ripartenza, che avviene più in zona centrale e non sulle corsie esterne, corsie che invece Edin è bravo a raggiugnere con la sua visione di gioco. Terza modifica: cambia la lettura dei centrocampisti chiamati a far gioco, dunque nello specifico Brozovic e Calhanoglu. Nel senso che con Correa in campo si vede un’Inter più verticale, considerata la capacità del Tucu di andare in profondità. E allo stesso tempo, mentre Dzeko viene a prendersi il pallone in zona centrale, Correa in fase di possesso palla è più abituato a spostarsi sulle corsie esterne, così da andare a cercare altrove la superiorità numerica. Questo finisce per incidere anche sui movimenti di Lautaro: se con il bosniaco i ruoli spesso si scambiano, tra chi dà il primo appoggio e chi va a chiedere l’azione, con il connazionale in campo il Toro è chiamato a un ruolo più “canonico”, da prima punta, molto simile a quel tanto di buono che Immobile combinava alla Lazio proprio con Inzaghi in panchina. La vittoria del tecnico, a pensarci bene, è proprio questa: aver costruito un’Inter in grado di modularsi a seconda della partita.

Barella riposa

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L’Inter ha voglia di vittoria, la quarta consecutiva tra campionato e Champions: in questa stagione sarebbe un inedito, Inzaghi è arrivato al massimo a tre. Lo farà, come detto, dosando le energie. Brozovic oggi dovrebbe diventare l’unico giocatore di movimento della rosa ad aver giocatore da titolare sempre, in Italia in Europa. A quota 19 oggi, oltre ad Handanovic, ci sono Barella e appunto il croato. Ma se quest’ultimo è sicuro di una maglia, Nicolò viaggia verso un turno di riposo. Il dubbio, più che altro, è sulla posizione di Dimarco: avanzando potrebbe far rifiatare Perisic, con D’Ambrosio nella linea a tre. Opzioni che Inzaghi valuterà anche stamattina: la mossa non si può sbagliare, per agganciare il Napoli a Natale serve un percorso praticamente netto nelle prossime cinque partite. Ma dallo scontro diretto vinto in poi, i nerazzurri hanno in testa solo il primo posto. Cocciuti, questi ragazzi.

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