Inter, con l’Atalanta serve un punto. Per preparare la finale di Champions con una settimana d’anticipo

Con un pari domani, la gara dell’ultima giornata al Grande Torino, quasi certamente anticipata a sabato 3 insieme a Sassuolo-Fiorentina, si trasformerebbe in un’amichevole e i titolari sarebbero risparmiati per il City. Altrimenti…

Chiudere il discorso qualificazione alla prossima Champions League con una settimana d’anticipo sulla fine del campionato per avere, rispetto al Manchester City impegnato sabato 3 giugno nella finale di FA Cup contro i “cugini” dello United, un minor stress e qualche giorno in più per lavorare sull’ultimo atto della Champions in programma il 10 giugno a Istanbul. Domani sera contro l’Atalanta a Simone Inzaghi serve un punto per garantirsi almeno il quarto posto e il “minimo” di 45-50 milioni di premi che la Uefa elargisce per la semplice partecipazione alla coppa europea più prestigiosa.

Anticipo al 3 giugno

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A quel punto la trasferta del week end successivo sul campo del Torino (sabato 3 giugno: quasi certamente ci sarà l’anticipo e non sarà rispettata la contemporaneità… a blocchi; idem per Sassuolo-Fiorentina visto che i viola giocheranno la finale di Conference League il 7 giugno) sarebbe una semplice formalità e conterebbe solo per il piazzamento finale: secondo, terzo o quarto posto. D’accordo in termini di milioni in arrivo dalla Lega Serie A una certa differenza c’è (circa 10, compresa la differenza di premio per il piazzamento provenienti da Nyon), ma con all’orizzonte la finale di Champions del 10 giugno di Istanbul sarebbe un sacrificio impossibile da non “accollarsi”.

Fattore infortuni

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Non doversi giocare la qualificazione alla Champions 2023-24 all’ultimo turno a Torino, contro i granata motivati perché in corsa per l’ottavo posto (che può significare qualificazione alla Conference League se la Juve sarà “bocciata” dalla Uefa), preserverebbe da stanchezza e dal rischio di infortuni i titolari della finale in terra turca. Se fosse al sicuro da brutte sorprese, Inzaghi al Grande Torino potrebbe dar spazio ai calciatori che poi non saranno protagonisti a Istanbul, da Handanovic a D’Ambrosio, passando per De Vrij, Bellanova, Asllani e Gosens. Addirittura potrebbe testare lo stato di forma di Skriniar, magari utilizzando lo slovacco per uno spezzone nel finale (Milan dopo il consulto di giovedì, oggi ha lavorato a parte). Sarebbe un vantaggio pazzesco e consentirebbe agli altri di ricaricare le batterie in vista della partita… della vita contro gli uomini di Guardiola. Il tutto sperando di riavere per il 10 giugno anche Mkhitaryan (più semplice) e Correa (più complicato).

Caso limite

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Non arrivando tra le prime quattro di Serie A, la qualificazione alla prossima Champions, che è l’obiettivo minimo fissato dalla società a inizio stagione, potrebbe essere garantito anche dalla vittoria nella finale dell’Ataturk. Anzi, il trionfo con il City consentirebbe ai nerazzurri di entrare nella prima urna, quella riservata di “campioni” ovvero ai vincitori dei principali campionati nazionali (Napoli, City, Barcellona, probabilmente Psg…), della Champions e dell’Europa League. Se invece l’Inter entrerà nelle prime quattro in campionato e non alzerà la Coppa all’Ataturk, partirà dalla seconda urna visto che il percorso in questa edizione le ha consentivo di ottenere finora 29.000 punti e di recuperare rispetto al passato diversi posti nella graduatoria per club della Uefa. Così addio terza fascia, che nel sorteggio d’agosto era stata “pagata” dall’inserimento in un raggruppamento con Bayern Monaco e Barcellona.

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