Inter, che beffa! Courtois para tutto, poi Rodrygo all’89’ fa godere il Real

Esordio amaro della squadra di Inzaghi, più volte vicina al gol e punita nel finale. Ancelotti svolta la partita con due cambi: assist di Camavinga per il brasiliano. Tre ottimi interventi del portiere belga

Una sconfitta che fa malissimo, ma che non pregiudica nulla. Eppure la zampata di Rodrygo che all’89 regala i tre punti al Real è una vera mazzata per un’Inter che sembrava aver trascinato in porto uno 0-0 che sarebbe stato molto diverso da quello con cui nel dicembre scorso era terminata la Champions di Conte. Allora, contro uno Shakhtar barricadero, era finita con l’iconico salvataggio di Lukaku (!) sul colpo di testa a botta sicura di Sanchez nell’assalto finale. Qui ci pensano i ragazzini terribili Camavinga (da poco subentrato a Modric) e appunto Rodrygo.

Una sconfitta che però arriva all’alba di un girone ad oggi comandato anche dalla sorpresa moldava Sheriff, che nel pomeriggio piega proprio gli ucraini di De Zerbi, e al termine di una prova di grande orgoglio dei nerazzurri, che giocano alla pari con i Blancos. E anzi hanno di che rammaricarsi per le occasioni fallite da Lautaro, Dzeko e Skriniar. I giochi prò restano apertissimi e ora la priorità è recuperare energie e morale in vista del Bologna, atteso sabato al Meazza.

LE SCELTE

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Inzaghi recupera Bastoni e dopo le sofferenze di Marassi torna a schierare la difesa scudetto. Nessuna novità nemmeno a centrocampo, con Darmian e Perisic preferiti a Dumfries (sabato col Bologna il debutto da titolare?) e Dimarco. Gli intoccabili Barella, Brozovic e Calhanoglu in mezzo al campo. Anche davanti vengono confermati Dzeko e Lautaro, come contro Verona e Sampdoria. Ancelotti recupera Alaba e lo piazza nel cuore della difesa, piazzando a sinistra Nacho. Con Benzema e Vinicius, in attacco Vazquez viene preferito ad Hazard.

RIVERENTE, MA PER POCO

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Il Real inizia ricamando trame per lo più orizzontali, l’Inter sembra quasi accettare il palleggio avversario, pronta a mordere e a ripartire. Bastano però pochi minuti a Brozovic e compagni per prendere atto che gli altri avranno i piedi di velluto, ma loro ci mettono più garra, con Carvajal e Nacho che non superano quasi mai la metà campo per la pressione dei quinti nerazzurri. Anche perché Vazquez non ha campo come quando faceva il terzino e Bastoni lo impacchetta da veterano, mentre Vinicius non trova la posizione e fa arrabbiare anche Ancelotti, mentre Benzema non riceve rifornimenti perché Casemiro è spesso basso, Valverde fumoso e Modric ingabbiato da Barella. In pochi minuti vanno al tiro Lautaro e Dzeko, mentre Skriniar la manda alta di poco sul solito corner di Calha. Quando si distende, perché nello stretto solo Perisic prova a saltare l’uomo, la squadra di Inzaghi mette paura. Al 18’ il croato pennella per Lautaro che stacca bene ma esalta Courtois mostrando che gli manca ancora la freddezza dei top con un colpo di testa troppo centrale da ottima posizione. Vero che anche Militao, da corner di Modric, grazia Handanovic, ma sono i padroni di casa (vicini di nuovo al vantaggio con Brozovic e Dzeko) a vincere nettamente ai punti la prima frazione. E il rammarico è doppio perché il dispendio di energie è stato nettamente superiore a quello degli avversari.

BEFFA FINALE

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In avvio di ripresa, senza sostituzioni, in effetti è il Real ad accamparsi davanti all’area avversaria, anche se la clamorosa palla gol capita a Dzeko e Skriniar, che a due passi dalla porta sbaglia non si sa come. Ora però anche Valverde e Modric accompagnano l’azione, mentre l’Inter fatica a ripartire. Inzaghi ha bisogno di forze fresche sugli esterni e al 55’ manda in campo Dumfries (ovazione per lui) e Dimarco. Le squadre però iniziano a sfilacciarsi come un vecchio jeans e le poche occasioni sono frutto di iniziative individuali. Ci prova Rodrygo, appena entrato per Vazquez, mentre Correa e Vidal (fuori Lautaro e Calha) faticano ad entrare nel match. Quando Vinicius si ricorda di essere in campo, le sue sgasate sulla sinistra mettono in affanno Skriniar, bravo nella prima occasione, salvato da De Vrij nella seconda. Con Dzeko esausto che non fa più salire la squadra, il finale per i nerazzurri è una sofferenza. La lucidità ormai è un optional, ma Skriniar (immenso un salvataggio nel finale), De Vrij e Bastoni sembrano riuscire a portare la barca in porto. Sembrano, perché all’89’ Rodrygo gira in porta col mancino un assist di Camavinga e spegne la luce a San Siro.

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