Inter, Calhanoglu: al Diavolo tutti i dubbi

MILANO – Obiettivo rivincita. Inutile nasconderlo o negarlo, la conclusione dell’ultima stagione è stata molto diversa rispetto alle aspettative con cui Calhanoglu aveva cominciato la sua avventura nerazzurra. E’ vero che l’opportunità di attraversare il Naviglio era nata dal guaio di Eriksen, con l’Inter che lo ha cercato e scelto come sostituto del danese, approfittando del mancato accordo sul rinnovo con il Milan. Tramite il suo agente, però, già nella primavera precedente, il centrocampista si era proposto alla società di viale Liberazione. Nella sua testa, insomma, c’era già l’idea che un trasferimento del genere sarebbe stato un passo avanti in carriera. E, non a caso, sin dal suo arrivo le dichiarazioni erano sempre state di questo tenore: con lo scudetto, come chiaro obiettivo. Alla fine, però, non è andata così. Il 22 maggio a festeggiare è stato il Milan. E Calhanoglu è stato oggetto di scherno non solo da parte dei tifosi rossoneri, ma anche di qualche ex-compagno. E, a sorpresa, tra questi c’era pure Ibrahimovic, a cui si era particolarmente legato nello spogliatoio rossonero. Il disappunto è stato tale, che il giocatore turco ha dedicato parole al veleno allo svedese. 

Inter, testa alla Lazio: Calhanoglu e Brozovic sorridono, Inzaghi dà indicazioni

Guarda la gallery

Inter, testa alla Lazio: Calhanoglu e Brozovic sorridono, Inzaghi dà indicazioni

  

Un fatto personale

Le parole, però, come si dice, le porta via il vento. Contano i fatti. E l’unica rivincita possibile, evidentemente, è riprendersi lo scudetto. Il pensiero è comune nell’ambiente nerazzurro ed è sbocciato spontaneo quella serata agrodolce a San Siro, dopo il fischio finale del match con la Sampdoria. Alle lacrime e alla delusione per aver visto sfumare definitivamente il traguardo si erano mischiati gli applausi e ai cori dei tifosi allo stadio. Un tributo per certi versi sorprendente, che ha acceso ancora di più il desiderio di tornare a guardare tutti da lassù. Nel caso di Calhanoglu, però, c’è qualcosa di più. E’ diventato pure un fatto personale. Il centrocampista di Mannheim vuole a tutti i costi cancellare l’idea di aver commesso un errore a sposare i colori nerazzurri, rinunciando a quelli rossoneri, ma anche quelle per cui il suo apporto e ruolo nel Diavolo non fosse così decisivo se, proprio dopo la sua partenza, è arrivato il titolo.   

Numeri significativi

C’è da dire che la sua prima stagione interista è stata tutt’altro che negativa. Ha avuto una partenza lenta, ma nel momento in cui la squadra ha trovato la sua precisa identità tattica, Calhanoglu è diventato uno dei trascinatori. Ha avuto un’altra battuta a vuoto tra fine inverno e inizio primavera, ma è stato un problema generale, visto che proprio in quel periodo l’Inter ha lasciato per strada i punti che le sono costati lo scudetto. Poi, però, ha finito in crescendo, trasformando rigori pesanti contro la Juventus, sia in campionato sia in finale di Coppa Italia. Peraltro, i numeri complessivi dell’annata certificano il suo ottimo rendimento: 8 reti totali e 12 assist, al pari di Barella.   

Mirino sul derby

E da qui Calhanoglu è ripartito in questa stagione. C’è da dire che il suo precampionato non è stato brillantissimo e nemmeno la gara del debutto a Lecce. Ma anche in questi frangenti, è stato in linea con le fatiche dell’intera squadra. Contro lo Spezia, però, la scintilla si è accesa. L’Inter ha vinto in scioltezza, tornando ad esprimere per larghi tratti la qualità di calcio che l’aveva contraddistinta per quasi tutta la scorsa annata. E, in quest’ottica, l’apporto del centrocampista turco continua ad essere fondamentale, visto che abbina doti tecniche ad altre più di quantità. In questo senso, lo scorso anno era unico, non avendo un alter-ego nella rosa. Proprio per coprire questo vuoto è arrivato Mikhitaryan, che però si è già dovuto fermare ai box. Il rientro dell’armeno non è così lontano. Ma in ogni caso tocca sempre a Calhanoglu spingere. E nella sua testa c’è già una data in particolare, quella del 3 settembre, quella del primo derby stagionale… 

Lazio-Inter: Olimpico già a quota 45.000

Guarda il video

Lazio-Inter: Olimpico già a quota 45.000

Iscriviti al Fantacampionato del Corriere dello Sport: Mister Calcio CUP

Precedente Bologna, subito Moro. Due soluzioni per la difesa Successivo Salernitana, lavoro atletico specifico per Ribery, Bohinen e Lovato