Inter, altri guai, lo sponsor non paga: ballano 80 milioni

Non si può definire un fulmine a ciel sereno la grana esplosa ieri in casa Inter con lo sponsor Digitalbits, perché gli spifferi su presunte difficoltà nei pagamenti si susseguivano già da settimane. Secondo Il Sole 24 Ore, dopo l’upgrade del marchio da sponsor di manica a main sponsor, l’azienda non avrebbe corrisposto alcune rate scadute. Dall’Inter non è arrivato comprensibilmente alcun commento, neppure le classiche smentite d’ufficio, ma il brand Digitalbits è intanto sparito dal sito nerazzurro: una cosa senza precedenti per uno sponsor di maglia. Pare confermato che il logo non sarà esposto neppure domani, sui tabelloni luminosi piazzati a bordo campo nello stadio di Cesena, dove l’Inter affronterà in amichevole il Lione.

Secondo fonti vicine al club, si sta lavorando in queste ore per trovare una soluzione alla vicenda, che potrebbe avere ripercussioni molto pesanti sui conti dell’Inter perché Digitalbits ha siglato nel settembre 2021 con la società milanese un contratto assai ricco: 85 milioni di euro in quattro anni. Rimpiazzare entrate di questa dimensione non sarà per nulla semplice, soprattutto in tempi così rapidi. Se il contratto saltasse, l’Inter dovrebbe ristampare le maglie ufficiali (già acquistate da molti tifosi) senza il logo dello sponsor oppure con una nuova scritta. Dovrebbe quindi avviare un’azione legale per recuperare i danni che questa situazione inevitabilmente produrrà, a meno che le parti non si accordino per una risoluzione concordata dell’accordo che porti l’Inter a ottenere un quantum che mitigherebbe le conseguenze. Anche il cambio di sponsor in corsa è una cosa piuttosto inusuale per un club di vertice: ci sono pochissimi precedenti ma nessuno per problemi nei pagamenti.

Inter, allenamento con gli elastici: Lautaro e Correa carichi

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Negli ultimi anni lo sbarco nel calcio delle aziende legate alla blockchain è stato piuttosto massiccio. La stessa Inter, nella stagione scorsa, aveva esposto sulle proprie maglie il marchio Socios.com (attivo principalmente nella creazione dei fan token nel mondo dello sport) con cui non sembrano esserci stati problemi. Digitalbits è un’azienda diversa, che punta a sviluppare il proprio ecosistema nell’industria e cha ha creato la sua cryptovaluta ma potrebbe avere risentito, come tanti, del forte ripiegamento dei valori registrato negli ultimi mesi. Molti club calcistici hanno siglato partnership con aziende dell’industria blockchain ma ciò non significa che quanto si sta verificando all’Inter sia un paradigma da applicare al resto del mondo. Nell’ecosistema blockchain coesistono modelli di business assai diversi tra loro e vi sono aziende che hanno scelto di contrarre impegni finanziari ingenti quando le cose andavano a gonfie vele, pur di generare traffico sulla propria blockchain e allargarne la base di utilizzatori. Una strategia rischiosa, che tuttavia espone a passività potenzialmente altissime nelle fasi di ripiegamento, come quella attuale. L’Inter potrebbe essere stata molto sfortunata ma, più in generale, la fame di ricavi in una fase storica come l’attuale può portare molti club a inseguire contratti molto attraenti ma, proprio per questo, molto più difficili da onorare.

Digitalbits sponsorizza anche la Roma e non è dato sapere se anche il club giallorosso stia incontrando oggi le stesse difficoltà sperimentate dall’Inter. Ad oggi, Digitalbits campeggia sulle maglie giallorosse e il suo logo è ancora esposto nel sito della società come main global partner e sponsor di maglia. Il contratto con il club della Capitale prevede corrispettivi meno clamorosi: 35 milioni in tre anni. Nei prossimi giorni si capirà l’evoluzione di questa vicenda che presenta una complicazione aggiuntiva nel difficile periodo finanziario che il calcio in generale sta vivendo ma che l’Inter vive con particolare intensità.

Inter e Digitalbits al lavoro per trovare soluzione ai mancati pagamenti

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Inter e Digitalbits al lavoro per trovare soluzione ai mancati pagamenti

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