Inter a dieta: quattro cessioni per Conte. E può partire anche Perisic

Il tecnico felice per la vittoria dà il giorno libero a tutti. Ma su gennaio: “Chi può, vada a giocare”. Via Nainggolan, Eriksen, Vecino e Pinamonti. Il croato ha deluso

L’indirizzo è chiaro, il piano M si è aggiornato. M come mercato, per disegnare un’Inter da confini (nazionali) ma senza limiti (scudetto). “Qualche giocatore che può andare a giocare che vada a giocare, così da poter diventare più snelli ma funzionali a ciò che vogliamo”: così parlò Antonio Conte. Ed è la certificazione di quanto deciso con la società nel vertice del giorno successivo all’eliminazione di Champions. Sono quattro i giocatori che l’Inter considera in uscita, perché fuori dal progetto tecnico di Conte: Nainggolan, Vecino, Eriksen e Pinamonti. Ma non è detto che siano le uniche uscite a gennaio. Perché, pur non essendo considerato un esubero, sarà bene monitorare la situazione di Perisic, che sta deludendo sia in prestazioni sia in personalità: il croato potrebbe partire se arrivasse un’offerta per lui.

L’idea

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Il ragionamento è chiaro: con meno impegni in agenda, è necessario ridurre la rosa per due motivi. Primo: affinché i giocatori poco impiegati, vedendo ulteriormente ridursi le occasioni di mettersi in mostra, non creino turbative al gruppo di lavoro. Secondo: per liberare spazio (fisico e a livello di ingaggi) a eventuali operazioni in entrata. Nainggolan è il primo nome in uscita. Non è mai rientrato nei piani di Conte, che non vede nel belga l’atteggiamento e la disponibilità giusta in allenamento. Il fatto che il giocatore non fosse neppure in panchina ieri a Cagliari, nonostante un problema fisico ormai superato, è sintomatico di quanto il belga sia considerato ai margini. A inizio ottobre il passaggio al Cagliari non si è materializzato per il no di Zhang a una cessione a titolo temporaneo, nonostante tutte le altre componenti del club fossero d’accordo. A gennaio la soluzione può riproporsi. Singolare la situazione Vecino: i problemi al ginocchio preoccupano, l’uruguaiano era atteso al rientro in campo a fine ottobre e invece a metà dicembre non ha ancora mai fatto un allenamento con i compagni. Ora la nuova dead line è fissata a gennaio. Ma sarà arruolabile anche per un eventuale compratore? L’Inter, al momento, non ha una risposta precisa. Risposte che l’Inter si è già data su Eriksen, al netto della partita giocata da titolare ieri. Il danese è in uscita: l’idea è provare a mettere in piedi uno scambio, ma fin qui nessuno si avvicinato con concretezza (il Psg è rimasto timido). In avanti, poi, Pinamonti non è considerato pronto da Conte a certi livelli. Non è un mistero che già in estate sia stata cercata un’altra punta (Gervinho): se l’occasione ricapiterà, l’Inter non si farà trovare impreparata.

Sensi “dimezzato”

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Di sicuro, le vittorie aiutano a lavorare con più serenità, anche in ottica mercato. “I ragazzi sono stati bravi a restare sul pezzo”, ha detto un Conte soddisfatto dopo la partita. Talmente soddisfatto che ai giocatori ha concesso per oggi una giornata di riposo, fatto insolito considerando che tra 48 ore è in programma Inter-Napoli. Non preoccupano le condizioni di Hakimi (solo una contusione al polpaccio), da valutare invece quelle di Sanchez, affaticato. Sta bene invece Sensi, del quale però Conte ha detto: “Titolare? Dipende da lui. È ancora molto lontano da quello che voglio, bisogna sperare che dia continuità, non voglio un Sensi dimezzato”. Ma lui, del piano M, non fa parte.

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